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Post razzisti e insulti ignobili contro i migranti ospitati a Enna

Un giornale è un buon giornale se riesce a dare spazio a voci contrastanti, anche antitetiche. Un giornale è meritevole se è capace di analisi e giudizio critico soprattutto sugli insistenti temi di attualità, che spesso vengono veicolati per propagandare idee meschine e miserabili. Nei giorni scorsi gli articoli sui migranti portati a Enna positivi al Covid hanno solleticato innumerevoli post di inusitata violenza verbale, ma il passaggio dalle deiezioni verbali all’azione criminale è spesso breve e allora risulta necessario chiarire che: quello sui migranti è un gioco perverso, allestito per abbindolare quella parte di opinione pubblica (la più debole) che ha un disperato bisogno di sentirsi rassicurata. Prima del Covid i migranti venivano raccontati come palestrati e cellulare costoso muniti oggi invece vengono dipinti come untori, ma “tra chi è arrivato regolarmente e quanti sono sbarcati autonomamente la percentuale dei positivi è dell’1,5 per cento”, afferma Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi (Istituto per gli studi politici internazionali). La gran parte dei migranti arrivati nelle ultime settimane in Italia via mare, anche in maniera autonoma, è stato sottoposto al tampone naso-faringeo per il coronavirus ed è risultata negativa. L’epidemiologo Massimo Galli al riguardo ha detto che i migranti irregolari sono al momento “le persone più controllate” ed ha aggiunto che bisognerebbe “controllare meglio i viaggiatori intercontinentali”. L’epidemiologo Lopalco in merito ha affermato che: “l’ultimo problema nel controllo della pandemia di covid-19 sono i barconi di disperati che arrivano sulle coste italiane” perché ogni migrante che giunge in Italia è sottoposto a tampone e posto in isolamento se positivo e in quarantena se negativo prima di essere trasferito; tutti i migranti vengono sottoposti a test sierologico e una volta giunti a destinazione sottoposti nuovamente a tampone e isolamento preventivo. Bastano queste dotte e competenti rassicurazioni? No! Non bastano perché ai fragili e agli insicuri serve un nemico e il migrante è il nemico.

Gabriella Grasso

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