“Castrogiovanni è tra le più importanti e graziose città dell’interno della Sicilia.
E’ posta sulla cima pianeggiante di un gran monte isolato a 925 metri sul livello del mare, nel centro dell’isola, onde Callimaco nel suo inno a Cerere la chiama l’ombelico della Sicilia.
Per la naturale fortezza del luogo, pei suoi castelli e le varie torri, per l’importanza grandissima che ebbe specialmente nelle guerre degli antichi secoli e nel medioevo, veniva chiamata inespugnabile.
La cingono amenissime contrade e vi si ammirano panorami stupendi che si estendono su gran parte dell’isola. Le bellezze naturali di Castrogiovanni, dan ragione delle descrizioni che ce ne hanno lasciato gli antichi, e dei titoli da essi dati alla città: Cicerone la descrive, insieme coi dintorni, amenissima e ridente; Claudiano la chiama deliziosa; Solino la loda di continua primavera, per i perpetui fiori che vi si vedono in tutto l’anno. Alle lodi degli antichi fanno coro i moderni visitatori, serbandone un ricordo graditissimo.
Veduta nel suo complesso ha l’aspetto di un poligono irregolare. Si presenta allo sguardo assai bella con i suoi fabbricati a proscenio, i bei palazzi, le numerose piazze i maestosi conventi, l’imponente castello di Lombardia in un estremo punto, e la gran torre del castello di Federico su un alto poggio.
La città è corsa da molte strade non tanto ampie, ma ben lastricate o ciottolate. Primeggia la via Roma, basolata di pietra di lava, lunga oltre 2 km., e che ha ai lati belli fabbricati con ricchi negozi, ed in molti punti svariata da spaziose e ben costruite piazze… “
Dalla monografia “CASTROGIOVANNI” di Ettore Liborio Falautano edita nel 1909.
“E’ degno di speciale menzione il Belvedere S. Orsola. Questa piazza è come un’ampia e deliziosa terrazza con comodi sedili, adorna di magnifici alberi. Ad W. è fiancheggiata dall’Hotel Belvedere e a N. recinta da una bella ringhiera, donde si gode una vista incantevole: sottostà una gran valle con svariata vegetazione, e intersecata dallo stradale che porta alla stazione ferroviaria. Da questo lato si vede la vicina Calascibetta, e dietro a questa il gran monte Artesino, e poi la maestosa catena delle Madonie. Ad E. si vedono Leonforte, Assoro, Agira, Centuripe e poscia l’Etna imponente.”
“CASTROGIOVANNI di Ettore Liborio Falautano pag. 10”
Supera tutte le altre per bellezza l’ampia Piazza Vittorio Emanuele (San Francesco per gli ennesi) Ha figura rettangolare, è basolata con mattoni di cemento, adorna di graziosi alberi di robinia, circondata da sedili e abbellita da eleganti candelabri. A N. ha la bella chiesa di S. Francesco con il suo monumentale campanile, e agli altri lati belli fabbricati con eleganti negozi, caffè, sale da toletta, ecc.
“CASTROGIOVANNI di Ettore Liborio Falautano pag. 9”
Proseguendo per la via Roma, accanto al Monastero di San Marco c’era la Piazza Maestro Chiaramonte (San Marco per gli ennesi ed attuale Piazza VI Dicembre). Tutt’intorno sorgevano antichi palazzi nobiliari nonché l’edificio che ospitava l’ufficio postale e telegrafico. Tra il palazzo delle poste ed il Monastero, fu costruito il cinema San Marco, grazioso palazzetto in stile liberty, inaugurato nel 1925 ed abbattuto agli inizi degli anni 60.