La confraternita del SS.Crocifisso è un’associazione religiosa. E’ stata fondata a Barrafranca (Enna) intorno al 1600 in seguito al ritrovamento di un crocifisso ligneo, lo stesso che ancora ai nostri giorni, viene portato in processione per le strade del paese la sera del Venerdì Santo. Oggi, l’associazione ha perso l’aspetto estremamente conservatore che la distingueva in un tempo e da qualche anno è impegnata in diverse nuove attività: l’allestimento della mostra riguardante gli oggetti e i paramenti sacri, in particolare, delle confraternite esistenti a Barrafranca, e quella dedicata alla settimana Santa, nel 1998; Il gemellaggio con la confraternita di S.Antonio Abate di Nicolosi (CT) e con quella di Maria SS.Monte del Carmelo di Calascibetta (EN); la partecipazione ai raduni Diocesani Regionali e Nazionali. Sempre andando alla ricerca dell’innovazione la confraternita, quest’ anno, si è voluta distinguere con l’Infiorata, fatta in occasione delle festività del Corpus Domini.
Le insegne della Confraternita sono: il Vessillo di colore rosso con al centro il dipinto dell’immagine del SS. Crocifisso con raggiera; lo stendardo anch’esso di colore rosso con al centro il volto della S.Sindone, sormontato dalla “scocca”il tradizionale ex voto, in stoffa ricamata. Il confrate indossa una fascia da un lato rossa e dall’altro nera, nella quale, all’altezza del petto vi è ricamata una raggiera dorata con al centro il crocifisso.
Il primo documento storico,che testimonia l’esistenza della Confraternita è un atto del Notaio Scipione Sortino , nel quale i Confrati del S.S.Crocifisso di S.Sebastiano (oggi Chiesa Madre)dichiaravano di volere erigere una cappella al S.S.Crocifisso in data 1662. Da questo documento, lo studioso Parroco Luigi Giunta, nel suo libro “Brevi cenni storici su Barrafranca” (1928) , fa derivare la data del ritrovamento del crocifisso miracoloso. Ma esso era venerato nella Chiesa Madre già prima del 1662, e di conseguenza anche la fondazione della confraternita è da considerarsi antecedente a tale data.
Nel 1888, ad opera della Confraternita, fu edificata la cappella dell’Addolorata, nel muro perimetrale esterno della Chiesa Madre. Ancora oggi è visibile una lapide con la scritta “Cappella dell’Addolorata costruita ad opera della confraternita 1888”. Nel 1926 i confrati realizzarono l’impianto elettrico nell’altare del SS.Crocifisso, posto nella navata di destra del transetto della Chiesa Madre e caratterizzato da una disposizione geometrica di esagoni di vetro colorato.
Dagli statuti ancora esistenti si evince che la confraternita era dedita sopratutto all’organizzazione e alla partecipazione alle processioni funebri dei suoi membri come segno di rispetto e di estremo saluto verso i confrati defunti.Nel nuovo statuto invece, tra gli scopi dell’associazione troviamo: la formazione cristiana dei confratelli, attraverso l’ascolto e la meditazione della parola Dio e l’accostarsi ai sacramenti; la cura del culto pubblico e della spiritualità diretta verso Cristo Crocifisso; la valorizzazione e il recupero dei beni culturali, architettonici, artistici, storici ed archivistici ecclesiali; la promozione di iniziative che favoriscano la vita comunitaria e l’assistenza morale, spirituale ed economica degli ammalati e dei bisognosi.
Molteplici sono le attività nelle quali la confraternita è impegnata attualmente, tra le quali: la Sacra rappresentazione della ” Fuga in Egitto” in occasione della festa di S. Giuseppe(19Marzo), la processione del “Corpus Domini”, la benedizione delle candele per la festa della “Candelora” (2 febbraio). Ma è soprattutto durante la suggestiva settimana Santa che la Confraternita ricopre un ruolo primario nella partecipazione ai suoi riti,ad iniziare dall’organizzazione della grande via Crucis dell’ultimo venerdì di Quaresima, della domenica delle Palme, con la benedizione dei ramoscelli di ulivo e delle palme intrecciate dei bambini,segue il martedì Santo, con il sorteggio dei portatori del fercolo del Crocifisso del venerdì. Il mercoledì Santo vede la partecipazione alla “Vasacra” (rappresentazione in dialetto barrese della passione, morte e resurrezione di Gesù).Il Giovedì Santo nella messa del pomeriggio, i confrati impersonano i 12 apostoli nella lavanda dei piedi e, di sera visitano i “sepolcri” di tutte le chiese del paese (ossia gli altari della riposizione in segno di devozione al SS.Sacramento). La notte è dedicata all’emozionante funzione dello svelamento del SS.Crocifisso dalla nicchia al grido “Misericordia”. Il venerdì Santo i confrati sono impegnati tutto il giorno in quella che i barresi considerano la “festa” nonostante il rito cattolico inviti al silenzio interiore e alla riflessione, nella tarda mattinata la confraternita partecipa alla processione di Maria Addolorata, e in serata ecco il momento più atteso della settimana Santa e di tutto l’anno: la maestosa e discussa processione del “Trono” dove centinaia di persone si affollano per portare a spalla il forcolo al grido di “Misericordia”. La Domenica di Pasqua infine, c’è la partecipazione alla processione di Gesù risorto. A conclusione delle festività pasquali, il venerdì dell’ottava (Cioè quello successivo al Venerdì Santo)i confrati espongono solennemente il crocifisso per il bacio dei fedeli e per la distribuzione del cotone benedetto ritenuto quasi un prezioso “amuleto” dalla devozione popolare, che tende a commistionare sacro e profano,così come vuole la tradizione.