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In Sicilia boschi di serie “A” e boschi di serie “B”

In Sicilia boschi di serie “A” e boschi di serie “B”
di Massimo Greco

Sì, in Sicilia succede anche questo, i boschi, amministrativamente parlando, non sono tutti uguali. In alcuni boschi si applicano delle limitazioni urbanistiche ed edificatorie, mentre in altri boschi queste limitazioni sembrano non esistere. Ancora una volta è il legislatore regionale ad avere provocato questo, ma la Pubblica Amministrazione, come al solito, non si è fatta mancare nulla in termini di certezza del diritto. In sostanza, ci sono boschi in tutti i territori siciliani che generano delle fasce di rispetto all’interno delle quali l’edificazione è limitata se non addirittura vietata. Ci sono altri boschi che non generano dette fasce di rispetto e quindi alcuna limitazione all’edificazione. Di conseguenza, ci sono cittadini sfortunati perché limitati nel proprio jus aedificandi e cittadini fortunati perché potranno edificare senza alcun vincolo. La causa di questa anomalia riposa tutta nelle due diverse discipline che concettualizzano il bosco, una regionale del ‘96 e un’altra statale del 2001. In quella regionale è prescritta una fascia di rispetto del bosco, in quella statale detta fascia non è prevista. Ma il bosco non dovrebbe essere sempre lo stesso? Cosa c’entra la diversa perimetrazione presente nelle cartografie in possesso della P.A.? Ora, rimandando ad altra sede l’approfondimento giuridico delle due normative, ciò che merita qui di essere evidenziata è l’ignorantia legis che si registra nell’applicazione di tali normative. Il bosco, infatti, ancora prima di essere un fatto amministrativo è una realtà fattuale composta da essenze naturali (alberi, arbusti ecc…). Pertanto, non è l’entità amministrativa a determinare l’esistenza del bosco ma, ictu oculi, il contrario. Il bosco prima è un fatto naturale (ancorchè in molte ipotesi creato artificialmente dall’uomo per la difesa idrogeologica dei terreni) è solo dopo è un fatto che assume aspetti amministrativi. Di conseguenza è il bosco a rappresentare la variabile indipendente e la relativa cartografia è la variabile dipendente. Al variare del bosco varia la perimetrazione. Di conseguenza non è ipotizzabile che ci sia all’interno di un medesimo territorio un bosco con relativa fascia di rispetto e un bosco senza fascia di rispetto. Ma vi è di più, il distratto legislatore regionale ha comunque inteso correre ai ripari uniformando il concetto di bosco con una mirata norma del 2006 che recepisce il concetto di bosco previsto dalla normativa statale del 2001. Orbene, se quindi anche per il legislatore regionale il bosco è il medesimo di quello concettualizzato dal legislatore statale, perché la P.A. continua a differenziare le arere boscate e a generare contenziosi con i cittadini?

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