martedì , Dicembre 3 2024

Per le feste natalizie cimiteri chiusi

Alcuni sindaci dell’ennese hanno inibito l’accesso ai cimiteri per le feste. L’ultimo D.L. del Conte Giuseppe dava mandato ai primi cittadini di agire per limitare il già limitato Paese. E di fatti il Natale 2020 è stato spettrale. Salvo assembramenti clandestini prontamente denunciati dai vigili vicini di casa, sempre distratti nel caso di violenze domestiche ma acutissimi nel cogliere il calpestio di tacchi o il bisbiglio di voci estranee. Questo con l’altro usa dire da noi: disorganizzazione e incoerenza verranno spazzati via dall’efficienza della macchina vaccinale e della pandemia resterà solo un triste ricordo aggravato dall’impossibilità di omaggiare i propri affetti estinti il giorno della festa. Non vi è civiltà che non abbia elaborato rituali e codificato pratiche intorno al mistero della morte, quali che fossero la prospettiva religiosa e l’aspettativa di un rinnovo dell’esperienza terrena in questo mondo o in un altro, in forme simili o diverse. Non vi è festa senza visita al cimitero per chi al cimitero ha un pezzo di cuore. Chiudere i cimiteri il giorno di Natale è stato un eccesso di inutile zelo, la promiscuità e l’affollamento fra le tombe è da scartare. Il cimitero permette di rimanere in contatto coi defunti e ricordarli avendo allo stesso tempo il sostegno degli altri. Andare al cimitero significa dare fisicità a un dolore che spesso non ha forma e fa sentire meno soli. Andare al cimitero nei giorni di festa significa definire il ricordo in una cornice contenitiva. Chiuderli pertanto è stato crudele e insensato.

Gabriella Grasso

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