“Medico che rifiuta il vaccino non è degno” afferma Lopalco, assessore alla regione Puglia, mentre il medico richiamato dall’Omceo Roma (Ordine dei medici, dei chirurghi e degli odontoiatri) Mariano Amici dice: “ Non sono contro i vaccini e non sono un negazionista, anche perché sono 40 anni che li faccio. Ma lo schifo che ho visto sul vaccino anti-Covid…”. Il dott. Amici contesta, con altri colleghi, la modalità di vaccinazione. I vaccini Pfizer/BioNTech arrivati allo Spallanzani con tanto di scorta militare e fanfara servono solo a fare “scrusciu”. Amici rimprovera al Governo il modus operandi e sospetta della celerità di produzione e per questo contro di lui e contro altri dieci medici è stato avviato un procedimento disciplinare ma state sereni quasi il 70% (69,9%) dei medici del Lazio ha dato l’ok alla vaccinazione anti-Covid. Il presidente Conte dopo aver puntualizzato che: “Un sistema liberal-democratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci sia una flagranza di reato” spinge per la vaccinazione obbligatoria degli operatori sanitari per garantire la sicurezza del Paese. Un operatore che rifiuta il vaccino Sars CoV-2 non potrà agire in pubbliche strutture, seguirà l’inibizione degli obiettori di coscienza? O a questi verrà concessa una clausola, ancora? Il 70 per cento dei medici si dichiara obiettore e questo implica un grave pericolo per le donne che decidono di abortire e una inapplicabilità della legge 194/78. In molti casi, l’obiezione di coscienza non dipende dalla coscienza, ma da un sistema che alimenta il privato e l’ipocrisia. Obiettori nel pubblico e scannatori nel privato. Questo corto circuito dovrebbe finire perché non è degno di un Paese civile.
Gabriella Grasso
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