mercoledì , Dicembre 4 2024

Sesso patriottico in archivio

Enna. Sesso patriottico in archivio
“La realtà supera la fantasia perché il caso va oltre ogni immaginazione”

La realtà supera la fantasia perché il caso va oltre ogni immaginazione. Non potevamo trovare citazione più adeguata per raccontare ciò che ci ha riferito un simpatico signore impegnato a pulire quotidianamente nelle ore pomeridiane un noto Ufficio pubblico ennese. Pippo – così lo chiamiamo per comodità – dopo avere iniziato il proprio giro per pulire le stanze dell’ufficio in questione, sente una musichetta provenire dall’archivio. Avvicinatosi all’uscio della porta, percepisce che trattasi dell’inno nazionale di Mameli. Incuriosito, Pippo prova ad entrare nell’archivio pensando alla melodia di un telefonino, ma inciampa su uno dei tanti faldoni di carte disordinatamente sparsi sul pavimento. La meraviglia di Pippo viene subito interrotta da una serie di suoni e rumori riconducibili alla fattispecie dell’atto sessuale. Imbarazzato non poco, prova a sbirciare, trovando conferma di ciò che aveva intuito. Tra due dei tanti armadi presenti in archivio, Pippo scorge un uomo e una donna impegnati in una focosa attività sessuale consumata su una distesa di vecchie carte e faldoni burocratici. Approfittando del fatto che l’inno di Mameli non è ancora giunto a conclusione, Pippo ritorna sui propri passi per evitare un probabile imbarazzo dei due “patrioti”. La mattina seguente Pippo, prima di iniziare il solito giro pomeridiano di pulizie tra le stanze dell’Ufficio, si reca in archivio e, con stupore, trova tutto in ordine. Nemmeno una carta fuori posto né, tanto meno, alcun faldone sul pavimento. Ritenuto chiuso l’episodio, ancorchè curioso, Pippo decide di custodire il più possibile quanto visto, a tutela della privacy dei due noti dipendenti pubblici. La settimana successiva, nello stesso giorno della settimana e nella stessa ora pomeridiana, Pippo si appresta a fare il quotidiano giro di pulizie e, avvicinatosi in zona archivio, risente le note dell’inno di Mameli. Quatto quatto, Pippo entra in archivio e, incredulo, non solo inciampa nuovamente sui faldoni di carta sparsi sul pavimento, ma vede i due dipendenti pubblici consumare l’amplesso nello stesso spazio ricavato dagli armadi e, anche questa volta, sopra le carte d’archivio sparse ad arte sul pavimento. Pippo, quale persona seria qual’è, fa retromarcia senza interrompere quello che sembra avere tutte le caratteristiche di un “rito patriottico e burocratico” a sfondo sessuale, ma decide di raccontarcelo solo a condizione di non svelare i nomi dei due focosi “patrioti”. A noi, che certamente intendiamo onorare l’impegno assunto con Pippo, spetta il compito però di risaltare il fatto di cronaca per la duplice connotazione che lo caratterizza. Siffatto rito prevede infatti due fasi, evidentemente complementari: la consumazione dell’atto sessuale tra impolverati atti d’archivio (che vengono di volta in volta sparsi a terra) e il contestuale ascolto solenne dell’inno nazionale di Mameli. Se l’inno nazionale può avere in uno dei due, o in entrambi, una funzione vitaminico-propulsiva, l’aspetto burocratico della location ci coglie veramente impreparati. Viva l’Italia!

Il tulipano nero

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