«Vergogna… vergogna» hanno urlato dai banchi del M5s all’approvazione della norma in finanziaria, che prevede l’aumenta dello stipendio per il portavoce del presidente della Regione siciliana. 27 sono stati i voti favorevoli e 26 i contrari. «Nel corso di questa finanziaria abbiamo raschiato il fondo del barile alla ricerca anche di spiccioli da mettere a disposizione dei siciliani messi in ginocchio dal Covid, e quest’aula con la velocità della luce aumenta lo stipendio del portavoce del presidente della Regione, portandolo a guadagnare oltre 100 mila euro l’anno” afferma il deputato del M5s Giorgio Pasqua. E dopo una decina di giorni di colloqui per l’esame della finanziaria 2021, con tre mesi di ritardo, tutto si ferma per un caso di positività al Covid-19. La notizia fa infuriare il Presidente dell’Ars, Miccichè. Gianfranco Miccichè, nel più assoluto disprezzo per il ruolo che riveste, i presenti, l’aula e i siciliani tutti, ha urlato contro i grillini, pur non nominandoli mai, per i privilegi negati alla Casta…e a lui: privilegiato fra i privilegiati. “Io ho 67 anni e se mi becco il Covid sono a rischio e come me il presidente della Regione Nello Musumeci qui al mio fianco”. Come migliaia di altri siciliani che Miccichè ha sprezzantemente licenziato con: i poveri. “…Ci sono i poveri, gli avvocati, i magistrati”. I poveri, Miccichè, sono quelli che aspettano il loro turno come il Presidente Mattarella. Miccichè ha dato una rappresentazione grottesca e umiliante dei siciliani, che meritano di essere meglio rappresentati. La maggior parte dei siciliani soffre per la grave crisi economica in atto e molti di loro stentano a campare e invece di adirarsi per questo, in nostro, si infuria per l’ennesima prebenda negata. Vergogna. Vergogna. Vergogna.
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