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“Acqua davanti e vintu darrì”

“Acqua davanti e vintu darrì”

di Massimo Greco

“E sapuni sutta i scarpi” aggiungeremmo noi. La provincia di Enna, conosciuta anche come la provincia dei laghi, ha, paradossalmente, il triste primato di avere l’acqua più cara d’Italia. Il costo esorbitante della preziosa risorsa è determinato dal prezzo alla fonte stabilito a monte dalla Regione e richiesto a valle dalla società grossista pubblico/privato Sicilia-Acque, pari a 0,69 euro per ogni m.c., a fronte di una media italiana che non supera i 30 centesimi al mc.. A questo costo, com’è noto, si aggiunge il costo della tariffa idrica puntualmente proposta dal gestore Acqua-Enna e altrettanto puntualmente approvata dall’Autorità d’ambito formata e governata dai Sindaci (oggi ATI). In questa sede non si vuole riprendere la geniale idea concepita da un estemporaneo commissario straordinario dell’ATO idrico di “spalmare” sull’utenza le famose “partite pregresse” anziché richiederle alla Regione come fatto per Caltanissetta ed Agrigento, né ritornare sull’esigenza d’intervenire sulla normativa statale per discriminare il costo del servizio idrico tra elementi su base tariffaria ed elementi su base para tributaria, ma evidenziare l’illegittimità, nei giorni scorsi stabilita dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, del costo dell’acqua determinato dalla citata società monopolista Sicilia-Acque per gli anni 2016/2019. Il Giudice amministrativo d’appello ha statuito che la Regione, quale Ente pubblico di maggioranza nella società Sicilia-Acque, non ha la competenza di stabilire il costo dell’acqua perché non prevista dall’attuale quadro normativo. La normativa regionale demanda infatti in maniera ampia all’Assemblea territoriale idrica dell’ATO, tra le altre funzioni, quella di approvare “la proposta di tariffazione dei corrispettivi relativi alla fornitura del servizio idrico”, senza distinguere tra tariffa all’utenza e tariffa del grossista. A questo punto si aprono inevitabilmente le porte per un contenzioso seriale con il gestore Acqua-Enna, che per il calcolo della tariffa idrica richiesta ai martoriati utenti della provincia di Enna per il quadriennio 2016/2019 ha contemplato un costo dell’acqua (tariffa al grossista) stabilito da un Ente (la Regione) sprovvisto di legittimazione normativa.

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