Il Patronato di San Giacomo il 10 agosto ha origine dalla volontà del primo duca di Villarosa Placido Notarbartolo che elegge la figura di San Giacomo Maggiore, patrono della sua aristocratica famiglia legata a nobili famiglie della Galizia di Spagna, a santo patrono del nuovo comune di Villarosa da lui fondato tra Caltanissetta e Castrogiovanni (Enna). Infatti sin dalla licentia populandi del 10 aprile 1762, con cui il duca Placido ottiene il riconoscimento giuridico per la fondazione di quello che è l’ultimo comune di nuova fondazione nella Sicilia del secondo Settecento, San Giacomo è il santo patrono della nuova comunità di Villarosa. La data della celebrazione del Santo sin dall’origine non seguirà la datazione del calendario liturgico perché attiene alla decisione ducale di celebrare per la nuova città il nuovo santo patrono il 10 agosto così da evitare il contrasto con la vicina festività di San Anna già celebrata il 26 di luglio sul territorio locale. Qui i contadini presenti nell’omonimo feudo di San Anna presso la chiesa di San Anna, già esistente nel feudo di Bumbunetto prima della fondazione del nuovo centro abitato, affidano alla Madre San Anna gli esiti del raccolto decisivo per il futuro delle loro famiglie e ne invocano la protezione con una seguita festa campestre con un palio di muli, giochi di fuoco ed offerte votive. Dal 10 agosto 1762 alla presenza del duca Placido Notarbartolo e poi in seguito percorrendo costantemente tutti i 259 anni della storia di Villarosa sino ad oggi, pur nel variare delle epoche e dei regimi, la figura di San Giacomo ha accompagnato il viaggio della comunità di Villarosa favorendo l’integrazione dei sempre nuovi immigrati che si sono avvicendati nella vita prima agricola e poi mineraria della cittadina. In tal senso il progetto del duca fondatore è riuscito nell’intento di affidare al Santo protettore dei viandanti e dei poveri la custodia dell’identità cristiana e civile degli abitanti del nuovo centro provenienti da diversi territori. Voluta dal duca Placido la chiesa madre intitolata a San Giacomo custodisce l’originaria figura statuaria del Santo e fa parte nel Settecento della diocesi di Catania, mentre dal 1817 è entrata con tutto il territorio comunale nella nuova diocesi di Piazza Armerina eretta il 3 luglio 1817. Dal febbraio 1763 il duca dota di rendita la chiesa di San Giacomo da lui voluta nominando ad amministratore del territorio feudale di Villarosa il fratello don Giulio Notarbartolo abate di S. Antonio. Questi per favorire la devozione della popolazione locale a S. Giacomo terrà il 2 aprile del 1765 un discorso celebrativo in onore del santo patrono della cittadina come figura che conduce ogni viandante alle grazie della madre Maria così che ciascuno possa sostenere in pace i travagli e le difficoltà della vita terrena. Il patronato di San Giacomo, come ha attestato lo storico Luigi Di Franco nella sua opera storica “Villarosa prima dello zolfo” del 2009, è servito in età feudale ad attestare il primato delle consuetudini civili per controllare sia l’operato della religiosità popolare che le prerogative ecclesiastiche. Dunque anche il patronato di San Giacomo nel passato di Villarosa custodisce quel valore identitario che pone al centro le esigenze dell’identità civile nella vicenda di una comunità. Il 10 agosto, infatti, sino ad oggi tutta la comunità di Villarosa si ritrova a vivere unita e in pace la propria esistenza di comune fedele alla propria tradizione.
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