Siciliacque batte cassa alla Regione Siciliana per sostenere l’aumento del costo dell’energia elettrica utilizzata per far funzionare i 5 impianti di potabilizzazione e le pompe di sollevamento dell’acqua captata da 6 invasi dei 13 sistemi acquedottistici interconnessi di 1800 km che gestisce in Sicilia. Uno di questi 13 sistemi acquedottistici è quello dell’Ancipa di Troina, l’unico in provincia di Enna, che capta l’acqua dall’omonimo invaso. Il costo dell’energia elettrica, ai prezzi di marzo, per Siciliacque, sono più che triplicati, passando da 900 mila euro a 3 milioni di euro. “E’ una situazione finanziariamente non sostenibile che potrebbe costringere la società a spegnere gli impianti o quanto meno a ridurre l’erogazione dell’acqua per tenere più bassi i costi dell’energia elettrica con ricadute pesantissime per l’utenza e per la tenuta della nostra stessa società”, paventano quelli di Siciliacque. Sono un milione e seicentomila gli utenti siciliani serviti da Siciliaque. Per scongiurare che tutto questa accada, i vertici di Siciliacque chiedono al legislatore regionale e a quello nazionale di “agire con tempestività per trovare soluzioni che consentano nel breve periodo di neutralizzare l’impatto finanziario che si sta abbattendo sull’azienda”. Che l’aiuto richiesto non sia poca cosa lo si capisce dai conti che fanno i vertici di Siciliacque: “A fronte di un fatturato di circa 50 milioni di euro, i costi dell’energia elettrica avrebbero un impatto di 20 milioni di euro sui conti di Siciliaque”. La gestione industriale del bene acqua, che è un bene comune, ha dei costi. E’ quello dell’energia a pesare in misura non trascurabile. Per ridurne l’impatto sui costi dell’acqua, l’energia da fonti rinnovabili è sicuramente indispensabile. Qualcosa si è fatto, come l’impianto integrato di produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica installato sulla copertura dell’impianto di potabilizzazione dell’Ancipa di Troina. E’ un impianto in grado di produrre 300 mila Kwh/anno. Ma è evidente che non basta. Siciliaque avrebbe dovuto fare di più e prima che questa tegola dell’aumento dell’energia le capitasse tra capo e collo. Un aumento del costo dell’acqua avrebbe un impatto pesantissimo sui conti delle famiglie che abitano nei comuni dell’ennese serviti da AcquaEnna, dove il costo dell’acqua è già altissimo, uno dei più alti d’Italia. E’ arrivato il momento di cominciare a ripensare il modello privatistico di gestione di un bene come l’acqua. L’obiettivo principale di una gestione privatistica di un servizio pubblico è il profitto. La società Siciliacque è una società mista fondata nel 2004 da Regione Siciliana (25%) e Idrosicilia (75%) controllata da Veolia, una multinazionale francese. Di Idrosicilia, oltre Veolia (59,6%), fanno parte Enel (40%) ed EMIT (0,4%)
Silvano Privitera
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