Enna. La nuova stazione ferroviaria tra autorità ed autorevolezza
di Massimo Greco
Sull’ardente questione della delocalizzazione della stazione ferroviaria si è consumato nei giorni scorsi un significativo passaggio politico, ancorchè mascherato da “atto amministrativo”. Il Consiglio comunale, convocato dal Commissario del progettato nuovo collegamento della direttrice ferroviaria Palermo-Catania, ha deciso unanimamente di non approvare la proposta così come prospettata e di insistere sulla necessità che la città di Enna non venga “scippata” della sua storica stazione ferroviaria. Pur sapendo che il parere espresso attraverso un emendamento all’atto deliberativo del Commissario nominato dalla Regione, in un contesto amministrativo sostanzialmente sottratto alla volontà dell’organo consiliare, è inutiliter datu, il Consiglio comunale ha voluto formalizzare una propria proposta, munita di regolarità tecnica, da girare a Rete Ferrovie Italiane. E di questo bisogna darne atto anche per lo sforzo profuso dai tecnici del Comune. Tuttavia, durante il dibattito, in cui è stata sottolineata l’incapacità della rappresentanza parlamentare regionale e nazionale, si è percepita la solitudine del Comune di Enna in quella che si prospetta una “battaglia persa in partenza”. Al disinteresse manifestato dal già Vice Ministro Cancellieri, sembra essersi aggiunto anche il “no grazie” dell’Università Kore che, evidentemente, ritiene tardiva la reazione politica ed istituzionale del Comune di Enna. I troppi “no” che il Comune sta ricevendo dal mondo istituzionale dovrebbero stimolare una specifica riflessione sulla dicotomia autorità/autorevolezza. I due concetti, che non sono affatto sinonimi, possono presentarsi contestualmente in capo a chi esercita funzioni pubbliche su basi elettive ma possono anche differenziarsi ed escludersi reciprocamente. L’autorità è notoriamente la posizione di chi è investito del potere previsto dalla legge di adottare atti vincolanti per i destinatari. L’autorevolezza è invece la qualità che esiste solo nel momento in cui la si riconosce in capo a qualcuno. L’autorità viene imposta, l’autorevolezza viene costruita nel tempo. Ciò che sembra mancare agli organi di governo del Comune di Enna non è l’autorità ma l’autorevolezza. La vicenda della delocalizzazione della stazione ferroviaria è infatti sintomatica di tale diagnosi. Perchè in sede di conferenza di servizi, indetta per l’approvazione del progetto in questione, le opportune rimostranze messe a verbale dal Sindaco di Enna non sono state accolte? Perchè L’Assessore regionale alla Sanità Razza continua declinare gli inviti che gli vengono periodicamente rivolti dal Consiglio comunale di Enna? Perchè anche il Commissario del libero Consorzio comunale di Enna ha deciso di declinare i medesimi inviti. La morale che sembra emergere è che si può essere Sindaci senza essere autorevoli e si può essere autorevoli senza essere Sindaci.
foto ipotesi
La vicenda della Stazione Ferroviaria ha destato un grande interesse dei cittadini, così la pensa il Consigliere del PD Marco Greco:
Come molti sapranno in Consiglio è arrivata la proposta del Commissario ad Acta per la realizzazione del lotto ferroviario che interessa la città di Enna, proposta che prevede la realizzazione della Stazione Ferroviaria a Sacchitello, tremendamente lontana da Enna bassa.
Cosa è successo ieri in Consiglio Comunale?
Tutte le forze politiche all’unanimità hanno condannato questa scelta (sui motivi che ci hanno spinto a prendere una posizione contraria rispetto all’ipotesi Sacchitello non mi dilungo troppo perché credo che ormai siamo noti a tutti).
Di contro, abbiamo votato una contro proposta rispetto a quella del Commissario, proposta che prevede la realizzazione della stazione ad Enna bassa e più precisamente in Contrada Baronessa (a poca distanza dal distributore di benzina, per intenderci). L’ipotesi in questione, redatta dagli uffici comunali e con parere positivo dell’ufficio tecnico, prevede una stazione sotterranea (una sorta di metropolitana) e si basa sul presupposto che per realizzare una stazione del genere il tracciato ferroviario non va modificato! La ferrovia infatti, con o senza stazione, passerà comunque sotto Enna bassa attraverso una lunga galleria di ben 13 km: si tratterebbe soltanto di costruire una fermata, simile a quella di una comune metropolitana, che permetta agli utenti di accedere direttamente a questa galleria.
Questo vuol dire che la stazione sorgerà ad Enna bassa? ASSOLUTAMENTE NO!
Faremmo un errore a pensare il contrario!
Il voto del Consiglio Comunale è sicuramente importante dal punto di vista politico ma non è vincolante per il Commissario! Questo vuol dire che, pur tenendo conto del nostro indirizzo politico, gli enti preposti possono comunque decidere di realizzare la Stazione a Sacchitello!
Cosa possiamo fare adesso?
Adesso bisogna necessariamente attivarsi, attraverso i canali istituzionali, per portare avanti la battaglia direttamente sul piano regionale e nazionale. È più volte emersa l’ipotesi di mandare una delegazione di amministratori locali a Roma se necessario ma anche intraprendere questa strada potrebbe non essere sufficiente!
Mobilitiamoci!
Un risultato del genere non è raggiungibile senza una forte mobilitazione popolare. Faccio un appello dunque ai cittadini, alle associazioni e a tutta la società civile: la battaglia per la Stazione ad Enna bassa deve essere una battaglia di tutta la città, una battaglia che deve uscire dalle Aule dei Palazzi ed arrivare ovunque, strada per strada, casa per casa.
Se non saremo uniti, se saremo indifferenti, perderemo sicuramente questo treno, un treno che passa davvero una volta nella vita!