giovedì , Novembre 14 2024

Ultima classifica Sole 24 Ore: Enna e Caltanissetta in fondo

Enna e Caltanissetta in  fondo alla classifica

 di Massimo Greco

 
Se qualcuno nutriva ancora dubbi in ordine alla qualità della vita delle aree interne e centrali della Sicilia nel contesto di un progressivo allargamento del divario tra Nord e Sud del Paese, con l’ultima classifica stilata dal Sole 24Ore nessuno può più tergiversare. Su 107 province, quelle di Enna e Caltanissetta hanno conquistato rispettivamente il posto n. 100 e n. 105. Anche quest’anno l’indagine ha preso in esame 90 indicatori, suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche, ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. A fronte di questi freddi e drammatici numeri, che generano una  tabellonistica “vendesi/affittasi” che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutti i centri abitati, le classi dirigenti di queste due province continuano a vivere alla giornata e a nascondere la testa sotto la sabbia. Eppure, queste due povere province, accomunate dalla medesima prospettiva di decrescita, riescono ad alzare reciprocamente la voce allorquando una delle due risulta beneficiaria di qualche attenzione pubblica (Policlinico docet). L’incosapevolezza sembra infatti prevalere su quel sentimento d’indignazione che dovrebbe scuotere le coscienze ed indurre le classi dirigenti di questi territori a fare tutto ciò che non è stato ancora fatto in termini di politiche di area vasta, condivisione programmatica ed innovazione istituzionale. Ognuno continua, masochisticamente, a coltivare solo il proprio orticello, pur sapendo che il raccolto è sempre più scarso e che i potenziali commensali preferiscono consumare in aree dotate di una più dignitosa qualità della vita.
Al danno, è la classe  politica di questi ultimi lustri ad aggiungere la beffa, nel momento in cui dimostra di non essere in grado di dotare i territori delle aree interne di strumenti istituzionali adeguati alla sfida del tempo. Basti solo pensare che il problema degli enti intermedi è ritornato d’attualità solo per ripristinare l’elezione diretta dei relativi organi di governo e non per affrontare seriamente l’assetto ordinamentale sulla base dei principi di differenziazione e adeguatezza. Alla domanda “oggi come va?”, Cicerone avrebbe risposto “Mala tempora currunt sed peiora parantur”.

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