Il mal di testa in età pediatrica è una patologia che è fortemente in aumento. L’incremento dei casi è spesso correlata allo stress del bambino che vive con ritmi sempre più frenetici della giornata. Occorre innanzi tutto differenziare la cefalea dall’ emicrania. La cefalea è spesso dovuta ad un fattore muscolo tensivo e interessa bambini in età scolare (6-10 anni) e in minor misura ragazzi adolescenti (12-17 anni). Questo tipo di cefalea è così intensa da mettere a rischio le capacità di applicazione sia in ambito scolastico che in quello sociale. Nell’ età adolescenziale spesso la cefalea è legata alla tempesta ormonale tipica dei questa età, special modo a soffrirne sono le ragazze specie durante il ciclo. Generalmente il dolore si accompagna a sintomi gastrointestinale, nausea e vomito e fono-fotofobia (il soggetto prova sollievo in un ambiente poco illuminato e silenzioso). La cefalea muscolo-tensiva è causata dalla contrazione dei muscoli del collo, delle spalle e del volto. Il dolore interessa entrambi i lati della testa, è continuo e non pulsante. Generalmente non è molto forte, ma è fastidioso e persistente tanto, ripeto, da compromettere le capacità applicative specie nello studio. La cefalea muscolo tensiva nei bambini potrebbe essere data anche dalla contrazione muscolare a causa di errate posizioni del corpo o stati di tensione o di ansia. E’ frequente per esempio nello stress scolastico, specie quando si incontra una difficoltà o nascita di un fratellino o al ritorno da una vacanza o allo stress da attività fisiche o musicali impegnative o da una tensione familiare. Dobbiamo considerare che la cefalea può anche essere secondaria a diverse patologie quali: riduzione di vista, traumi e piccoli infortuni alla testa, infezioni (quali ad esempio: sinusite o meningite o malattie che danno febbre alta), problemi ai denti e alle mandibole. Mentre la cefalea ha una sintomatologia più pacata, caratterizzata da dolore lieve, continuo e fastidioso dalla durata che va da mezzora a più giorni, l’emicrania dà dolore acuto pulsante, in una sola parte della testa, con una intensità tale da bloccare il soggetto da tutte le attività. L’emicrania è spesso preceduta da un aura (per esempio: scintillii, flash luminosi, macchie nell’ immagine visiva, formicolio agli arti). Anche la difficoltà della parola o la nausea possono precedere un attacco di emicrania. Fortunatamente a soffrire di questo tipo acuto di mal di testa sono il 5% dei bambini e ragazzi e spesso la durata è di qualche ora a differenza di quella degli adulti che può durare anche giorni. A scatenare un mal di testa oltre allo stress vi è una condizione di fame, la mancanza di riposo e sonno, sforzi fisici, ambienti con luci molto intense o molto rumorosi, dieta con alimenti stimolanti (formaggi stagionati, cioccolato, caffè, the, alcolici),cambiamento del clima. La familiarità riveste sicuramente un ruolo importante, infatti i bambini più soggetti al mal di testa sono quelli che hanno un genitore che ne soffre: se uno dei genitori soffre di emicrania c’è una probabilità del 50-75% che anche il figlio ne sia affetto. I farmaci sono generalmente sconsigliati per i bambini e vengono prescritti solo nei casi più gravi. E’ importante, e molto significativa per la diagnosi del tipo del mal di testa, il ruolo dei genitori per annotare: l’ora, il tipo di dolore (se lieve o acuto o se continuo o pulsante), la zona della testa (se in entrambi i lati o in un singolo lato), se è preceduta da aura o se scatenata da un determinato alimento o da rialzi febbrili. Tutto ciò per fornire al pediatra di famiglia elementi diagnostici, evitando in assoluto la cura fai da te.
Dott. Rosario Colianni
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