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Lago Pozzillo di Regalbuto. Crisi idrica nel territorio: i dati parlano chiaro

Non mi si venga a dire che questa emergenza non fosse prevedibile e, ancor peggio, non mi si venga a dire che l’unica speranza risiede in qualche Dio che faccia piovere. Sono stupidaggini che mostrano la totale incapacità e ignoranza di certuni.
L’emergenza era sotto gli occhi di tutti da parecchio tempo, gli indizi erano già presenti da ottobre 2023 (giusto per essere buoni) e non mi pare di aver letto da nessuna parte, né a livello locale né a livello regionale una sola dichiarazione ai tempi di provare a contrastare l’emergenza che sarebbe capitata questa estate.
E non lo dico io, lo dicono i dati. Ho avuto la fortuna di incentrare la mia tesi magistrale su un tema più che mai attuale, ovvero come il monitoraggio satellitare può aiutare ad individuare ed eventualmente a mitigare gli effetti della siccità nel bacino del Mediterraneo (ho affrontato anche gli incendi ma, seppur strettamente connessi alla siccità, al momento passano in secondo piano). E nella mia tesi ho riportato diversi prodotti satellitari del lago Pozzillo di Regalbuto, acquisite durante gli anni e che mostrano un andamento “peggiorativo” della sua salute, arrivando all’immagine di ottobre 2023 (l’ultima inserita nella tesi) abbastanza inequivocabile.
Vi riporto tutta la serie storica che ho creato e inserito nella tesi e si può notare come, naturalmente, dopo ogni estate, il lago risultava più sofferente ma poi riusciva a “riprendersi” e il ciclo continuava. Già a inizio 2023 inizia a intravedersi la sofferenza del lago, fino ad arrivare a oggi (immagine riportata accanto), praticamente a metà rispetto al corrispettivo di giugno dell’anno precedente.
Una politica sana e non votata al populismo sarebbe dovuta correre ai ripari dato che, anche grazie alle missioni satellitari, si possono mettere in atto delle misure che mitighino gli effetti della siccità, soprattutto a livello dell’agricoltura, potendo “scoprire” nuove sorgenti d’acqua, potendo ottimizzare quella che si ha e ridurre sprechi e inutili perdite.
Ma purtroppo l’acqua è uno di quei beni che diamo troppo per assodato e ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca. La trascuriamo perché porta più voti tagliare qualche nastro o dare qualche spettacolino in più.

Ora il territorio siciliano deve affrontare una duplice emergenza, ovvero la mancanza di acqua e il fatto di avere a gestire l’emergenza rappresentanti politici per la stragrande maggioranza incompetenti (e che non hanno neanche la dignità di fare cento passi indietro nella totale vergogna delle loro omissioni) il cui massimo concetto politico è dare la colpa agli altri.
Le soluzioni ci sono anche dinnanzi ad una fase acuta come questa. Purtroppo mancano le possibilità per attuarle in maniera tranquilla e ottimale per colpa di errori politici gravissimi ripetuti negli anni.
A cura di Alain Calò

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