Aidone. Dopo due lunghi anni, gli studenti dell’Ipsasr, sede distaccata dell’Isiss “G. Falcone” di Barrafranca diretto da Maria Stella Gueli, sono tornati nella loro sede “naturale”, nel quartiere di San Giacomo. Per due anni, ospitati nell’ex edificio scolastico di Largo Torre Truppia. La scuola è stata interessata da lavori realizzati dal Comune di Aidone sull’adeguamento sismico, efficientamento energetico e ristrutturazione delle parti interne ed esterne. L’evento di riapertura ha visto la presenza della dirigente scolastica Maria Stella Gueli, del sindaco di Aidone Annamaria Raccuglia, di istituzioni e associazioni. E’ stata anche l’occasione per presentare i progetti di promozione e valorizzazione del territorio realizzati dall’Istituto:”Il grano e le sue tradizioni”, e due progetti del Parco archeologico di Morgantina accolti con entusiasmo dalla scuola: Sei un mito 1^ edizione, nel quale sono state presentate le tre coltivazioni tipiche dell’antica Morgantina (vite, ulivo e grano) e Sei un mito 2^ edizione per il quale gli studenti hanno realizzato il corto “Una notte al museo” sul tema della violenza sulle donne. Corto che sarà proiettato alla scuola media il 20 novembre prossimo. Oltre a un fumetto sulle 12 fatiche di Ercole e un bullo, sul bullismo. Una scuola radicata nel territorio, pronta a nuove sfide, ma che guarda al futuro. Nell’occasione, infatti, sono stati mostrati gli acquisti nell’ambito dell’Agricoltura 4.0. Spiega il prof. Salvatore Capra, responsabile della sede di Aidone:“Abbiamo acquistato dei droni che servono per monitorare le coltivazioni e il terreno e, dai dati derivanti dal monitoraggio, con l’altro drone, possiamo effettuare in maniera più precisa le concimazioni, la semina, i trattamenti con i fitofarmaci, il diserbo e tutte le altre coltivazioni colturali alle piante”.
Nella scuola è presente anche una piccola serra tutta automatizzata, “anche questa – continua il prof. Capra- una novità tecnologica, perché autonoma; si produce infatti da sé l’energia e noi possiamo coltivare lì le piante senza apporti esterni”. La scuola continuerà ancora con le coltivazioni tradizionali: oliveto, il seminativo a grano, le leguminose ma è pronta per l’innovazione tecnologica dell’agricoltura 4.0. “Una un’agricoltura di precisone, sostenibile, rispettosa dell’ambiente – precisa il prof. Capra”. Quest’anno, si farà nuovamente una sperimentazione con la cicerchia e poi c’è la serra di mille metri quadrati dove si coltivano gli ortaggi. Una scuola sempre in attività. “Faremo anche dei campetti sperimentali – conclude- sempre in convenzione con il Comune, di cereali moderni ma anche grani antichi che in realtà sono delle varietà locali. Insomma, la nostra è una scuola con radici antiche che però è proiettata verso il futuro”.
Angela Rita Palermo
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