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Rock targato Italia, finali di Sicilia

ROCK TARGATO ITALIASerata finale della Regione Sicilia della rassegna Rock Targato Italia che approda al Rock Club I Cabdelai di Palermo in data 10 aprile, inizio spettacoli dalle ore 21,30. In programma 4 artisti in gara che eseguiranno solo brani inediti contendendosi l’accesso alle finali nazionali che si svolgeranno a Milano nella prossima estate. Ospiti delle serata 2 artisti tra i protagonisti della scena musicale palermitana: Futuraretrò e Le Anomalie. (v. bio).

La rassegna, nata da un’idea di Francesco Caprini e Franco Sainini, è giunta alla XXVI edizione. Rock Targato Italia è considerato tra i più importanti appuntamenti per artisti emergenti. Rock Targato Italia è promossa dall’Associazione Culturale Generazione Europea in collaborazione con la società Divinazione Milano, viaggia nel circuito nazionale dei locali rock, con l’obiettivo di valorizzare musicisti e artisti in grado di proporre musica propria originale.

Le esibizioni nei rock club, sono la rappresentazione di una società che cambia. L’occasione è data dalle serate in programma a I Candelai di Rock targato Italia, rassegna di scouting e di promozione artisti emergenti, nell’insieme proposta e riflessione sullo stato delle musica in Sicilia

L’organizzazione locale siciliana di Rock Targato Italia è curata dall’Associazione Culturale I Candelai di Palermo attiva nel campo dello spettacolo con iniziative importanti, qualificate e originali. Dal 1996 I Candelai sono punto di riferimento costante per la night life palermitana grazie alla loro programmazione che spazia dal live di qualità al dj-set, con spettacoli teatrali, concerti importanti (dal jazz al rock).

FUTURARETRO’

Accomunati dal desiderio di esprimersi attraverso la musica…

Il progetto Futuraretrò nasce all’inizio del 2010 sfruttando l’esperienza decennale come performers e autori dei suoi componenti. Unisce la musica autorale al pop e al rock con arrangiamenti che tendono a privileggiare l’energia ancor piu’ evidente nelle esibizioni live.

Dall’incontro con regista peruviano Javier Inga prende vita la collaborazione per la realizzazione del video-clip del brano Cambio di mentalità, che viene presentato al concerto nell’Atelier Nuovo Montevergini di Palermo nel maggio 2010.

Nel settembre 2010 partecipano e vincono la menzione speciale al Contest Martini Run Tune Up 2010 e chiudono il concerto di P.zza Maggiore dopo Roberto Vecchioni.

Intanto continua l’attività artistica che porta alla realizzazione del video clip del brano Elettrocharleston, che partecipa al concorso Eurovision Song Contest per la televisione svizzera.

A maggio del 2011 vengono scelti tra le migliori realtà emergenti italiane per esibirsi al Premio Pigro memorial Ivan Graziani organizzato da Anna Bisci Graziani. In agosto partecipano alla finale de Summer Live Contest di Erice e ricevono il premio Radioweb Rai. A settembre partecipano alla finale nazionale di Rock targato Italia al Legend 54 di Milano. Il 2012 si apre in bellezza con l’esibizione nella mitica sala A presso la storica sede della RAI di via Asiago per il programma Via Asiago Live andato in onda su Rai Radio Web8. A Maggio 2012 partecipano al concerto di chiusura per le elezioni comunali a Palermo. In seguito sospendono l’attività live per concentrarsi sulla scrittura di nuovo materiale. Vengono composti dei nuovi brani tra cui il nuovo singolo “Sai cosa ti dico”, che esce durante l’estate 2013.

LE ANOMALIE

Il gruppo mira a realizzare una convergenza e una sintesi tra diversi interessi musicali, realizzando un mix di british rock, esperienza cantautoriale italiana e musica etnica.

Il nome di Le Anomalie in quanto “disuguali, irregolari” è dato dall’eterogeneità della formazione musicale e dei caratteri dei suoi componenti, ma anche dalla consapevolezza che spesso diversità, “anomalia” è fonte di ricchezza culturale e di scambio fecondo.

Nei testi delle canzoni de Le Anomalie frequenti sono i rimandi a diverse opere della letteratura, perché stretto è il legame che unisce le parti testuali ai messaggi che vengono veicolati dai brani e che ricevono impulso e ispirazione dalle “frequentazioni libresche” degli anomali.

Evidente è il rimando a Jules Verne, sin dal titolo, di Ventimila leghe sotto i mari, che nel suo ritornello rende ulteriore omaggio al padre della letteratura fantascientifica e diviene manifesto del desiderio di evasione da una realtà insostenibile “Fuga dalla città/Attraverso foreste e deserti/Viaggio al centro della terra”. Ciò che invece non si scorge ma c’è, sempre nello stesso brano, è il rimando a Montag, il protagonista di un altro romanzo di Ray Bradbury, Fahrenheit 451. Montag, inceneritore di libri, “incontra” la poesia in un libro che ha salvato dal rogo e inizia un personale iter di conversione che lo induce a fuggire, braccato in un inseguimento spettacolarizzato dalla TV, da un mondo che ha deciso di distruggere, bruciandoli i libri e la cultura, ritenuti fonte di dolore per l’uomo. Egli così ritrova se stesso e uomini simili a lui, pronti a far rinascere il mondo su basi nuove.

Il tema della fuga in avanti è presente anche in La Fenice, dove s’immagina un’impossibile prosecuzione della famosa novella di Pirandello “Ciàula scopre la luna”, in cui Ciàula fugge, memore di tutte le sofferenze sue e dei suoi antenati (argomento ripreso anche da Casa natìa, “Ho visto migliaia di età/da quando sono sceso/dall’albero casa prima/dall’albero casa natìa). Ciàula decide allora di mollare a terra il pesante carico che riporta in superficie dalla miniera e nella notte lunare se ne va via, in un altrove identificato come “America” ovvero “mondo nuovo”, “vita nuova” in cui ricominciare.

E ancora: “Alto/io volo in alto/su una terra deserta/la mia anima assorta” (Anima assorta); “Fuori/con il cuore che brucia/ed il mare che bagna” (Fuori); “La mia anima è/una terra senza pace/il mio corpo è/una terra desolata” (Il grande leviatano).

Ma non solo rimandi letterari. La tematica esistenziale del singolo è indagata nella sua interazione vitale con il suo alter ego, ma anche con la società che lo circonda, nella quale, per sua irrinunciabile e innegabile condizione naturale, egli si muove. Le inevitabili “anomalie” del sistema sociale sono analizzate a partire dall’anima fino a giungere al mondo: “Dolce inganno/appari e scompari/dama illusione/tempo-spazio-sacralità/naufragio nel sito dell’anima” (Dama illusione).

L’urlo lanciato dai testi e riverberato dalle sonorità elettriche e taglienti o eteree o ritmiche e suadenti, a seconda dei brani e dell’atmosfera da essi creata, è desiderio di contatto, di condivisione, d’incontro, di unione, nel nome di quell’umanità che l’uomo, “mostro che fagocita se stesso”, rifugge e cerca allo stesso tempo: “Seduto davanti ad uno schermo/non penso più con però scaturiscono infinite altre possibilità di recupero di sé nel mondo e col mondo: “E se ritorno alle mie origini/Per costruire riserve di parole/Bene prezioso per raccontare/Il mondo a chi verrà” (I frutti del mondo) la mia testa/ebbro d’immagini scabrose/non riesco più a capire la semplicità”, (Barlume di lucidità); “Guardare in faccia chi/crede di avere/le risposte giuste alle giuste cause/dubbi io ne ho/forse anche troppi/ecco perché/posseggo solo me” (Le carte che non ho).

Il desiderio ancestrale di sentirsi liberi e realizzati in sé si scontra con l’alienante condizione dell’apparente impossibilità all’azione. Dalla crisi generata da questo scontro

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