“Occorre sganciare le garanzie delle retribuzioni per i lavoratori della Formazione professionale, che non hanno alcuna alternativa realista in termini di reddito, dal finanziamento degli enti in un sistema che oggi fa acqua da tutte le parti”. Lo sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che spiega: “Le azioni intraprese dalla magistratura, che non sono una sorpresa, sono assolutamente condivisibili e meritano un plauso. E anche questo sindacato è del parere che il settore della Formazione vada completamente ripensato. In tempi rapidi però, perché altrimenti il rischio è che a pagarne le spese siano solo le migliaia di famiglie che vivono di questo e che quindi potrebbero essere poste sotto ricatto”. E Barone continua: “ Da anni insistiamo inoltre sulla creazione di un albo unico a esaurimento che serva a garantire il personale e a evitare che in questo settore ne continui a venire immesso del nuovo come purtroppo è avvenuto sino oggi”.
“Quello che accade nella Formazione professionale ci indigna ma non ci stupisce. Da oltre tre anni denunciamo infatti un sistema di Formazione professionale profondamente malato, macchina da soldi, fonte di sprechi e sede di malaffare, tant’è che avevamo chiesto, senza ottenere risposta, un codice etico”. Lo sostengono in una nota congiunta Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, e Giusto Scozzaro, segretario della Flc regionale. “Oggi- aggiungono i due sindacalisti- ci vuole una forte assunzione di responsabilità del Governo e del Parlamento che porti a fare pulizia, il momento è quello giusto sapendo però che non serve la demagogia perché da gestire ci sono problematiche delicate”. Pagliaro e Scozzaro osservano che c’è da rimettere in piedi un sistema sano, salvaguardando ciò che nel vecchio funziona ma non esitando a sbarrare la strada laddove c’è illegalità; c’è da tutelare i lavoratori in un sistema la cui riforma non è più rinviabile”.