Giovane, versatile e pieno di interessi: queste le caratteristiche che risaltano subito conoscendo Marcello Mondello, solare ricercatore indipendente che, sebbene nato in Svizzera, è siciliano e vive nella bellissima città di Marsala.
Studente della filosofia motivazionale come autostima e autoguarigione, delle tematiche esoteriche in generale , della fisica quantistica, ha pubblicato il romanzo ‘L’ultimo degli Osim’, che racconta la storia di Alex, un giovane con una triste infanzia e un rapporto distruttivo con i genitori; un ragazzo dal carattere turbolento, iracondo, di bollente spirito e altrettanto ribelle, che decide di emigrare nella città nativa di Jena in Germania. Durante quel periodo sarà coinvolto involontariamente dall’apparizione di un’entità incorporea. La sua ricerca spirituale lo porterà a compiere una missione di importanza storica nella zona di Khirbet Qumran.
Attualmente Marcello sta lavorando su un secondo romanzo di prossima uscita dal titolo L’illuminazione di Frank, ‘tentando di descrivere il perché dell’esistenza, cercando nello stesso tempo di rendere più gente consapevole e partecipe di quello che per lui è il vero potere insito in tutti noi, in breve, l’incredibile essenza divina presente in ogni essere umano comprese tutte le altre forme di vita’.
Abbiamo incontrato l’autore e lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio:
– Come è nata la sua passione per la scrittura?
Il tutto è avvenuto in maniera graduale e nel corso del tempo. La mia passione per la scrittura è la conseguenza di un altra mia passione, qual è la lettura. Tutto ebbe inizio intorno al 2005 quando decisi di mettere in atto ciò che stavo leggendo in quel periodo. Premetto che durante gli anni scolastici non amavo particolarmente leggere, anzi se devo proprio dirla tutta, i libri non facevano parte delle mie intenzioni adolescenziali. In un certo senso il sistema scolastico andrebbe quasi del tutto riformato, senza nulla togliere alla buonafede degli insegnanti. Credo fermamente che con un altro tipo di approccio i giovani interessati alla lettura, soprattutto riferendomi ai classici, aumenterebbero a dismisura. Il nostro sistema scolastico uccide la creatività del singolo individuo e non permette di manifestarsi ed esprimersi come meglio si vuole. In questo contesto vado ad aggiungere sicuramente il mea culpa, dato che in quel periodo in me prevaleva la tipica svogliatezza giovanile, intento più a divertirmi che dedicarmi con la giusta concentrazione alle lezioni. Questo spiega ad esempio del perché lessi la divina commedia o i promessi sposi per l’ennesima volta dopo aver conseguito gli studi, apprezzandoli in misura maggiore e comprendendo il loro vero valore. Fu quindi dopo gli anni scolastici che mi avvicinai al mondo dei libri, cominciando a studiare tematiche a me più congeniali quali testi spirituali, studi sulla filosofia orientale, aziendale, motivazionale e tutti quei libri che adesso sono soliti rientrare nella categoria “Realizzazione del Sé” , “Crescita interiore” o “New age” che di nuovo ha ben poco, ma questa è un’altra storia! Mi cimentai, come tutt’ora, in letture riguardanti gli argomenti esoterici, la fisica quantistica e manoscritti archeologici. La mia passione per la lettura si fece assidua fino a portarmi a leggere la media di due libri a settimana. Arrivò poi il momento in cui mi sentivo pronto a dar vita ciò che avevo assimilato, attraverso l’amore per i libri e basandomi sulle proprie esperienze personali. Un incredibile ispirazione, ascoltando la mia voce interiore e con la sensazione che qualcuno o qualcosa di invisibile mi suggerisse, cominciai a scrivere il mio primo romanzo, che non è L’ultimo degli Osim come si crede bensì L’illuminazione di Frank. Quest’ultimo necessita ancora di alcune modifiche prima di essere pubblicato. Volevo condividere con il mondo intero la mia interiorità, il mio incredibile risveglio interiore. Quale idea migliore di farlo raccontandolo attraverso una storia scritta?
– Può parlarci del suo ultimo romanzo, “L’ultimo degli Osim”?
Prima che io possa parlare di cosa tratta questo romanzo trovo doveroso spiegare il significato della parola Osim, visto che non sono in pochi a chiederlo. E’ un altro modo per chiamare la straordinaria comunità essena che visse nella zona di Khirbet Qumran secoli fa, nell’attuale Cisgiordania. Ma la verità è che l’etimologia del termine gode ancora di molteplici ipotesi, la mia preferita resta ancorata agli “osei ha-Torah”, chiamati gli “Osim” nella forma collettiva. La parola “Osim” è stata coniata dal grande ricercatore e archeologo Robert Eisenman che si occupò in un secondo momento di portare alla luce ciò che non si voleva rilevare al grande pubblico dopo la grande scoperta dei rotoli del Mar Morto. Ma questo romanzo, dove niente viene lasciato al caso e dove il lettore più attento se ne accorgerà facilmente, non si limita a descrivere seppure in maniera riduttiva la vita che condussero gli Esseni. Ho inserito volutamente tanti spunti, numerosi suggerimenti e tematiche per invogliare il lettore particolarmente curioso a fare delle ulteriori ricerche una volta terminata la lettura. Attraverso il personaggio principale Axel Schwarz, un ragazzo piuttosto ribelle e iracondo che da Namibia si trasferisce in Germania e poi in missione a Qumran, vado a toccare tematiche un po’ complesse quali l’amore per il creatore, per se stessi, nei confronti del prossimo, il bene e il male insito in ogni essere umano, il destino, le coincidenze o presunte tali, il vero senso della vita, l’affrontare la morte, fino ad arrivare alle perplessità nutrite nei confronti delle istituzioni religiose e politiche che nella maggior parte dei casi si sono aggrappate a un solo sentimento: quello della paura. il giovane Axel sarà coinvolto direttamente e involontariamente dall’apparizione di un’entità incorporea. Una presenza divina soprannaturale capace di cambiare radicalmente il suo modo di vedere la vita con tutte le sue ramificazioni e sotto una nuova luce, un energia onnipresente e primordiale. Attraverso la comunicazione medianica, il giovane Axel, comprenderà i valori perlopiù positivi del “perché” dell’esistenza terrena, ottenendo le più chiare risposte in merito. Sarà arricchito di una preziosa consapevolezza che manifesterà nei confronti dei familiari, degli amici e non per ultima la donna della sua vita: Sabine. In generale, l’argomento amore con tutte le sue sfumature sarà il tema principale all’interno di tutto il romanzo. Il conflitto interiore di Axel poi, la sua tenacia, la sua ricerca spirituale, la comunicazione con l’entità lo porteranno, come avevo già accennato in precedenza, a compiere una missione di fondamentale importanza storica nella zona di Khirbet Qumran. Saranno coinvolti nella pericolosa spedizione alla ricerca di una lettera apocrifa, il celebre archeologo André Moreau, la dolce amica giornalista spagnola Florinia Serrano, il fisico fumatore incallito Rabi Shamir di origine israeliana, Rah’el il capo dei beduini e per finire la sua stessa donna. In tutto il percorso, verranno a galla verità tenute nascoste all’umanità per interi secoli, a cominciare dalla vita del Cristo e dei suoi veri insegnamenti appartenenti al cristianesimo originario e uccisi poi dall’ignoranza spirituale. Saranno evidenziati in misura maggiore gli occultamenti effettuati da parte della chiesa cattolica, per terminare con i complotti e le manipolazioni da parte di alcuni agenti appartenenti alla C.I.A., in questo caso attraverso l’inquietante figura femminile della signorina Rebecca Perry. Sono solito definire questo romanzo un avventura spirituale, il romanzo del risveglio. È una storia non di genere perché ne include più di uno ma sostanzialmente è un romanzo iniziatico. Con la massima umiltà che è in me credo che questa storia possa contribuire a un vero risveglio interiore individuale. Naturalmente sta al lettore finale trarne le conclusioni. Ricevo commenti dai miei cari lettori che mi fanno capire anche il loro modo di vedere da un’altra prospettiva. Dal lettore che fa prevalere l’intelletto e vede in questo romanzo delle teorie utopistiche o messaggi spirituali poco pratici nella vita attuale, dal lettore che lo definisce un “fantasy” spirituale fino a quello consapevole che si riconosce quasi in tutto man mano che va avanti con la lettura. Ho adottato una scrittura molto semplice. Penso che un romanzo debba essere scorrevole e letto serenamente, senza la necessità di avere un vocabolario accanto perché non si comprendono i termini. Quindi un romanzo adatto a tutti, anche a un pubblico adolescenziale oltre che a essere orientato generalmente a soddisfare il lettore adulto e in ogni caso desideroso di leggere un romanzo che lo appaghi moralmente ma che alla fine lo faccia anche riflettere, proprio perché attraverso il manoscritto vengono trattate tematiche sociali oggi più che mai attuali.
– Che messaggio vuole trasmettere ai suoi lettori?
Non vorrei essere pretenzioso ma cerco, attraverso le mie scritture, la mia presenza, energia e parole, di trasmettere più di un messaggio al prossimo. Il mio risveglio interiore, la mia continua ricerca, il mio interagire mi porta in un’unica direzione, quella dell’unità. Siamo tutti UNO senza ombra di dubbio. Esiste un energia amorevole onnisciente e onnipresente che ci permea tutti a prescindere se si è consapevoli o meno. Il messaggio più grande che voglio trasmettere ai miei lettori è probabilmente, riferendomi alla mia verità e non alla verità, quello di dire che disponiamo di un potenziale e di una ricchezza incredibile. Sta a ognuno di noi manifestarlo. Siamo molto più importanti e speciali di quanto la società vuol farci credere. Il compito che ognuno di noi deve svolgere per se stesso e per migliorare questo pianeta non è semplice ma possibile. Bisogna anche assumersi la responsabilità della propria vita senza addossare la colpa a nessuno. Siamo noi i co-creatori della vita e non un qualcosa che proviene dall’esterno.
– Come è “cresciuta” la sua scrittura rispetto al primo romanzo?
Dato che leggo e scrivo per passione, ben lungi nel considerarlo un lavoro, mi ritrovo a leggere la media di 5-6 libri al mese. È proprio vero quando si dice che la lettura ci rende più liberi e meno schiavi. Ci calza a pennello una citazione fatta dal grande regista Woody Allen “ Leggo per legittima difesa”. Non esiste un tempo prestabilito per scrivere un romanzo, uno scrittore può impiegarci un paio di mesi o anni in base alla propria ispirazione ma per terminarlo di solito si impiega un anno e più, dopo vari mesi di letture, ricerche e articoli sul web. La ricerca è molto importante anche in questo senso. Quando cominciai a scrivere L’illuminazione di Frank i dubbi su come scriverlo e impostarlo erano davvero parecchi. Di fatto quando lo terminai, decisi di sottoporlo ad un servizio di editing professionale presso una nota agenzia letteraria. Ho imparato molto dalla loro correzione. Questo mi ha consentito di lavorare con maggiore serenità sull’ultimo degli Osim. È chiaro che c’è sempre da imparare, è un processo continuo e i refusi e le distrazioni all’interno di un testo sono sempre in agguato!
– Quali sono le sue letture e i suoi autori preferiti?
In tutti questi anni ho avuto modo di leggere, incontrare autori e personaggi straordinari attraverso vari seminari che hanno contribuito fortemente ad arricchire la mia ricerca interiore. Ne potrei citare tantissimi e credo che una sola intervista non basterebbe per farne un elenco completo. Di sicuro i libri di Neale Donald Walsch, di Deepak Chopra, Wayne Dyer, Yogananda, Gregg Braden, Schopenhauer, fino ad arrivare ai classici come Oscar Wilde e le opere di Nietzsche insieme a tanti altri mi hanno aiutato a comprendere questa realtà che ci circonda.
– Quali altre passioni segue, oltre alla scrittura?
Amo la tecnologia e dedicarmi a tutto quello che riguarda l’home theatre, già a soli sette anni possedevo il commodore 16, uno dei primi computer che uscirono negli anni ottanta. Quando il tempo me lo consente pratico meditazione, magari ascoltando contemporaneamente frequenze e musiche benefiche che fanno bene al corpo e all’anima. Amo praticare anche lo sport. Mi alterno tra il brasilian jiu jitsu e la corsa. Mi gratificano sempre di più e di sicuro non ho nessuna intenzione nel fermarmi! Il corpo va curato, per garantire un ottima salute, che si guadagna anche quando ci sediamo a tavola, mangiando cibo sano, naturale e possibilmente biologico.
– Come considera il mondo dell’editoria oggi, soprattutto per gli emergenti?
I tempi sono cambiati, stiamo attraversando un periodo di transizione energetica e di trasformazione collettiva. In un certo senso questa crisi mondiale era necessaria per fare crollare vecchi dogmi e credenze per dar spazio a una nuova umanità, fatta di cooperazione e condivisione. Anche il mondo dell’editoria sta subendo numerosi cambiamenti. In Italia ho potuto constatare che sono molti che vogliono scrivere ma in pochi che vogliono leggere. Sono del parere che per scrivere un qualcosa che vada al di fuori della poesia personale è necessario leggere tantissimo e consultare numerosi libri. Le case editrici si sono rese conto, anche se con un po’ di ritardo, che il mondo della letteratura si sta facendo sempre più digitale. Questo spiega l’andamento di vendita sempre più crescente per quanto riguarda la versione ebook di un libro. Per quanto mi riguarda, dato che sono nato nel 74, preferisco di gran lunga leggere il cartaceo ma di sicuro non vado a disprezzare chi lo va a fare con un tablet o un kindle. Alla fine è importante che si legga. Dato che ho vissuto all’estero, ho potuto constatare nel tempo che in Italia non esiste il lettore medio come in altri paesi stranieri. Nel bel paese esiste il lettore accanito o colui che l’unica cosa che riesce a leggere in un anno solare è qualche rivista di gossip o la gazzetta dello sport, senza nulla togliere al giornale in questione. Credo che ci sia più una crisi di cultura e di valori oltre a quella economica. Per chi ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore, augurandomi che lo faccia con il cuore e non solo per puro business, consiglio di non mollare mai e crederci fino in fondo, focalizzandosi sempre sul proprio progetto, romanzo, manuale o raccolta di poesie che sia. Per esperienza personale posso dirvi di provarci sempre con le medie e grandi case editrici nonostante i tempi lunghissimi di attesa per visionare il manoscritto e anche se nella maggior parte dei casi non si riceve alcuna risposta. Dovete mettervi anche nei loro panni e agire con il buon senso, perché ricevono migliaia di manoscritti al giorno e non è per nulla semplice gestire il tutto. Lo scrittore emergente può optare per la pubblicazione self-publishing, sempre più frequente e che in America ha dato la possibilità ad alcuni autori di farsi conoscere e di vendere milioni di copie. Comprendo che in Italia la realtà è ben diversa sotto vari aspetti, Ma l’autopubblicazione, se ben gestita può spianarvi la strada in questa giungla del mondo letterario e farsi conoscere da un ampio numero di lettori. Naturalmente sia la pubblicazione attraverso una casa editrice o il self-publishing ha i suoi pro e contro. Date sfogo alla vostra creatività, intuizione e ispirazione, senza permettere a nessuno di offuscare il vostro sogno.
– Ha altri progetti letterari per il futuro?
Certamente. Sto lavorando su un secondo romanzo, dal titolo provvisorio “Il viaggio di Shatrevar”, dove il protagonista principale partirà da Virginia Water, un piccolo paese dell’Inghilterra, per comprendere attraverso l’incontro di persone speciali quali possono essere le risposte alle sue numerose domande. Verranno enfatizzati in misura maggiore argomenti riguardante la legge dell’attrazione, tanto discussa negli ultimi anni, fino a cercare a comprendere ad esempio del perché la maggior parte di noi continua a proiettare una mancanza di denaro. Ma non voglio aggiungere altro per non rovinare la sorpresa!
– Un consiglio che vuole regalare ai suoi lettori
Con sincera umiltà preferirei regalare più di un consiglio. Il primo, quello credo più fondamentale, è di rendersi conto che viviamo in città diverse, in etnie diverse, con mentalità diverse ma che alla base esiste una sola realtà che ci unisce all’infinito. Un campo, un energia, una matrix come sono soliti chiamarla i fisici quantistici, che è presente in noi ed è indistruttibile. Io amo definirla essenza divina, ben lungi nel pensare che sia una cosa al di fuori di noi. Siamo amore infinito ed è questo che bisogna comprendere per dar via a un processo di guarigione che può portare soltanto dei benefici, per se stessi e per tutto il creato. Se ognuno di noi riesce a comprendere che l’essenza divina è ovunque, la parola nemico cesserà di esistere. Un altro consiglio che posso dare è quello di amare se stessi. Di fatto sono pochi coloro che hanno una bassa autostima di sé e inconsapevoli che contengono tutte le possibilità e tutte le ricchezze.
– Marcello Mondello nella vita di tutti i giorni…
Sono molti a pensare che un artista, uno scrittore, un cantante, svolga una giornata super e molto diversa da una persona che svolge tutt’altro lavoro. Anche gli artisti pagano le bollette e hanno i desideri più comuni! A parte l’ironia che è comunque fondata, la mia giornata tipica comincia poco prima delle otto, con la meditazione e praticando l’ho-oponopono nei miei confronti e per tutte quelle persone ove percepisco che c’è un bisogno, dando un sostegno energetico. Dopo aver consumato una buona colazione vegana a base di frutta mi dedico per prima cosa alle letture. I libri ci fanno costantemente viaggiare, si sa fermano il tempo, cosicché mi ritrovo già all’ora di pranzo. Il pomeriggio lo dedico alla scrittura per poi praticare un po’ di sport prima della cena. Durante le pause sono solito navigare nei social network come Facebook o Twitter per tenermi in contatto con gli amici. Per lo scrittore non esiste un orario ben preciso per scrivere, come se dovesse sottoporsi agli orari di un ufficio. Capita molto spesso di svegliarmi la notte, che con tanto di ispirazione butto giù quello che mi è venuto in mente. Amo in particolare le ore piccole, riesco a concentrarmi in misura maggiore rispetto al giorno e il tipico silenzio della notte non può che giovarmi in tutto. Non guardo la tv ma amo i film e qualche documentario che parli della natura o di progressi scientifici. Il fine settimana, se non sono impegnato in convegni e seminari sparsi per l’Italia riguardanti la spiritualità, il sviluppo personale e l’alimentazione, sono solito a trascorrerlo con gli amici, magari con una bella passeggiata al centro o una cena tutti insieme. Amo sostanzialmente le cose semplici, apprezzando di gran lunga un escursione tra le montagne con tanto di manti erbosi o ammirare un bel tramonto mentre si è in spiaggia.
– Una frase o un motto che possa descriverlo…
Sono solito pubblicare quasi quotidianamente nei social network aforismi e frasi che mi giungono al momento e che amo condividere con tutti i miei compagni di viaggio. In questa sede mi limito a citarne soltanto una tra le mie preferite. Per tutte le mie riflessioni e le parole che amo manifestare vi invito a visitare la mia pagina ufficiale o profilo personale di Facebook, Twitter. Termino questa piacevole intervista con un frase che ho pubblicato di recente sul mio profilo ma non prima di aver ringraziato tutti i miei cari lettori e coloro che hanno letto l’intervista. Con tanto affetto e con sincerità, Marcello.
“Non permettere a questa società di manipolarti mentalmente, non permettere agli individui che vivono in cima alla piramide di impadronirsi della tua vita, non permettere alla crisi di distruggere il tuo stato d’animo, la tua gioia e il tuo amore per la vita. Non permettere al grande fratello orwelliano di prendersi gioco di te, non permettere a nessuno di danneggiare il tuo incredibile potere interiore e la tua energia infinita. Riprenditi la tua vita, amati in tutto e abbraccia il prossimo come te stesso. Esiste soltanto l’amore ed è l’unica cosa che le presenze e le emozioni negative temono. Non giudicare le persone che si nutrono della tua depressione, del tuo cattivo umore, della tua stanchezza mentale e fisica, della tua sfiducia, perché non sono consapevoli e hanno dimenticato chi sono veramente“.
Isa Voi
Tags Marcello Mondello
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