“Passami il pane… per favore” “mammaaaaaaaaaaaaa Giuseppe mi ha ruttato in faccia” “non è vero!!!!!!” “zitti che non ho sentito quanti ne sono affogati stavolta” “erano più di settecento secondo i sopravvissuti. Ne sono arrivati meno di cinquecento” atona e impersonale la voce dell’azzimmato giornalista aggiorna la lista dei morti di mare a cui segue la graduatoria delle bandierine blu, assegnate alle spiagge sicule. “Non mi piace” “siediti e mangia, a quei bambini squartati dalle bombe sarebbe di certo piaciuto” “giocavano a pallone sulla spiaggia” “ma erano Istraeliani o Palestinesi?” “A me mi fa schifo!” “A me mi non si dice” “ma che centra erano bambini, bambini e basta” “e no mio caro centra. Centra e come!” “Zitta, zitta che non ho capito con chi sta ora Alfano” “mischino! Che da che cosa lo doveva vedere che era minorenne? “Annaspava come un pesce?! Venticinque anni prima aveva scannato due persone…boh. Metto sopra il caffè va!” “Aspè, aspè che ha detto? Una monaca ha licenziato una lesbica? Roba da medioevo. I gay in quella scuola, che campa con i fondi pubblici, sono considerati malati da curare. Giannini ha detto che in caso di discriminazione si agirà con severità, ma al Papa, a Francesco, qualcuno lo ha detto? Se lo viene a sapere capace che telefona alla suora per ricordarle il verbo aereo del “chi sono io per giudicare”… ma che centra, lui quella volta parlò di gay mica di lesbiche e poi ancora così: oggi, domani e sempre.
Pane, sbarchi e sangue. Virtuale però e soprattutto altrui.
Gabriella Grasso
Check Also
ASP Enna: inaugurazione della nuova UTIN all’Ospedale Umberto I
La Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, assieme all’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale …