domenica , Dicembre 22 2024

Ciao piccolo Loris, sei in cielo con gli angeli

funerali loris stival“Loris è in paradiso, ha un compito importante: è un angelo di Dio”. Così si era espresso, durante l’omelia di domenica scorsa, don Flavio Mancanuco. Con queste parole ci piace salutare e ricordare Andrea Loris Stival, il bimbo di otto anni ucciso a Santa Croce Camerina, paese natale. Un omicidio che ha scosso non solo la Sicilia e per il quale è indagata la giovane mamma Veronica Panarello. Un angelo – sosteneva il prete – che da lassù ha certamente vegliato sulla folla che ha preso parte ai suoi funerali, blindatissimi per ordine della Prefettura di Ragusa. Transennata la piazza antistante la chiesa intitolata a San Giovanni Battista. Santa Croce Camerina, paese di circa diecimila abitanti, si è fermato. Nella chiesa solo il papà, i parenti, i compagni di classe e quelli della palestra di taekwond. Migliaia di persone presenti alle esequie, presiedute dal vescovo della Diocesi di Ragusa, monsignor Paolo Urso. In chiesa anche il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ai nostri microfoni ha detto: “Questo omicidio ha lasciato tutti sgomenti. Le cose che stanno venendo fuori, rispetto all’ipotesi del possibile assassino, addolorano di più. Capisco il dolore interminabile del padre”. Migliaia le persone che non hanno trattenuto l’emozione. Troppo grande il dolore per quella vita spezzata a soli otto anni. Il pianto di Santa Croce Camerina che diventa strazio quando la piccola bara di colore bianco, contenente il corpicino di Loris, esce dalla chiesa. Piangono tutti: anziani e giovani. Un pianto che si unisce al lancio di tanti palloncini bianchi, quasi a voler raggiungere quell’angelo volato in cielo. E poi il papà del piccolo Loris, Davide Stival, distrutto da un dolore senza fine. “Vorrei piangere mio figlio senza essere ripreso, vorrei che le telecamere non entrassero in chiesa”, aveva detto l’altro ieri. Ma oggi il piccolo paesino del ragusano era assediato dai giornalisti: ovunque telecamere, ovunque cronisti inviati da tutta Italia, quasi ad invadere la privacy della famiglia, a far diventare il dolore uno show. funerali loris_stivalIn chiesa non era presente la giovane mamma, Veronica Panarello, ritenuta dagli inquirenti l’assassina. L’avrebbe soffocato e poi gettato in un canalone distante oltre quattro chilometri dal centro abitato di Santa Croce. Lei però grida la sua innocenza e chiede al marito Davide di non abbandonarla. Intanto le indagini degli inquirenti non si fermano. L’altro ieri altri sopralluoghi. Si continuano a visionare i filmati delle telecamere cittadine. Si continua, minuziosamente, a guardare il percorso che la madre avrebbe compiuto con la sua macchina il giorno della morte di Loris, ovvero il 29 novembre scorso, quando intorno alle 17 il ragazzino fu trovato morto da un cacciatore in un mulino abbandonato, Dalle telecamere, collocate lungo le arterie cittadine, intanto si evince che il giorno della tragedia, Loris a scuola non è mai entrato, dato oramai accertato, inoltre la mamma, Veronica Panarello, si sarebbe recata nelle vicinanza del canalone dove è stato trovato il corpo del figlio. Per fare cosa? Ma cosa potrebbe spingere una madre a uccidere il proprio figlio, una creatura che ha tenuto in grembo? Diverse le voci di pensiero. Quella che spesso si fa strada è l’ipotesi che riguarderebbe la depressione post-parto: rifiuto del figlio. Potrebbe essere stato così anche per la mamma di Loris? E se invece la versione fosse tutt’altra? O forse siamo di fronte ad un altro caso come quello del delitto di Cogne, ovvero con la mamma che dopo aver ucciso il figlio avrebbe rimosso dalla mente quell’agghiacciante episodio? “Può accadere”, dissero allora diversi psicologi. Ma sulla vicenda del piccolo Andrea Loris, in molti quest’oggi a Santa Croce Camerina hanno detto che qualche altra pagina dovrà essere scritta.


a cura di Francesco Librizzi, inviato a Santa Croce Camerina

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