Oggi è “Lu Santu Venniri” il Venerdì che precede la Pasqua, il Venerdì che rappresenta il culmine dell’anno liturgico cattolico. Le campane non suonano in segno di lutto e in un tempo diverso da questo eterno presente, le Chiese avrebbero accolto credenti e laici per onorare il mistero della morte.
Ai piedi della Croce la Madre Addolorata avrebbe pianto suo Figlio e in Lei e con Lei ciascuno dei presenti avrebbe ricordato i propri affetti e invece quest’anno fra le restrizioni c’è anche la chiusura dei cimiteri. Una delle tante restrizioni introdotte per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus. Dobbiamo stare a casa, mangiare e applaudire Bertolaso per quanto è bravo a fare la conta dei morti. Un ingresso regolato al cimitero o una soluzione che mettesse pace fra la nostalgia di un caro defunto e lo struggimento per non poterlo onorare neppure con un fiore, doveva essere pensata e invece si pensa ad aumentare i controlli per trovare un disobbediente, indicarlo come incosciente o imbecille e stare bene con la Patria e il resto dell’umanità. Siamo in guerra dice il noto milite e non c’è tempo per la Pietas.
Gabriella Grasso
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