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Affinchè il male trionfi è necessario che i buoni non facciano nulla

Affinchè il male trionfi è necessario che i buoni non facciano nulla


Abbiamo deciso di titolare così questo pensiero perché è quanto avviene nelle nostre realtà. Il fascismo, come il nazismo e lo stalinismo, non esiste più e in Italia sarebbe solo roba anacronistica un ritorno a quelle ideologie. Ma c’è una cosa a cui dobbiamo porre la massima attenzione, perché quella sì, comune a fascismo, nazismo e stalinismo, può ritornare se non già ritornata nel nostro piccolo: il totalitarismo. Il fascismo non nacque con un colpo di stato e neppure il nazismo. Nacquero insinuandosi nella democrazia in un periodo della storia dove tra analfabetizzazione e povertà dilagante, chi prometteva un’età dell’oro e chi puntava il dito contro presunti nemici otteneva consensi. Oggi che, fortunatamente, non ci sono i tassi di povertà di allora – ma purtroppo è alto il tasso di analfabeti funzionali (ovvero coloro che non comprendono ciò che leggono) – l’affermarsi dei totalitarismi avviene in maniera più subdola. Non siamo esagerati, andate a cercare l’esperimento “L’Onda” e guardate come sia facile instaurare il totalitarismo. E se pensiamo che siamo esagerati può darsi che il totalitarismo ha già preso possesso delle nostre vite. E gli ingredienti sono ricorrenti: un unico organo di informazione che decide quali notizie passare (e con quale enfasi) e quali no, giustificandosi in nome della libertà di non essere legato da un contratto a partecipare a tutti gli eventi. Però, chissà come mai, si scopre che giusto giusto gli eventi a cui non partecipa sono quelli in cui si fa veramente cultura mettendo in dubbio anche l’operato stesso dell’organo di informazione. Lo stesso organo utilizza lo strumento delle “mezze verità” o totali fandonie ricordando che una bugia, detta mille volte, diventa verità. E quindi, dinnanzi allo sbandierare ai quattro venti che non si prendono soldi con una presunta prova, basta analizzare la presunta prova e si trova un flusso di denaro tra il potentino di turno e lo scodinzolatore che quindi smonta la verità che si vuol far passare. Ma fino a quando si dicono bugie sul proprio conto senza fare male a nessuno possiamo anche ignorarlo, ma se quelle bugie cominciano a plagiare la mente degli altri, allora la cosa si fa seria ed è preoccupante, non si può ignorare. Perché poi si comincerà a fomentare odio verso chi la pensa in maniera differente, verso chi osa dire “il re è nudo” e mettere in dubbio la “verità” imposta da chi pensa di avere i numeri di visualizzazioni (un tempo i numeri erano “il popolo è dalla mia parte”). E in tutto questo concentrato di intolleranza verso chi la pensa diversamente, verso chi dimostra di essere libero, o lo si azzittisce con la burocrazia di un pezzo di carta che conferisce un titolo (ma una “carta” ben più importante, la Costituzione, nata dal sangue causata dai totalitarismi, sancisce la libertà di opinione e parola) oppure si usano degli ignari scudi umani, troppo deboli (o impauriti o interessati), plagiati dall’intollerante contro il nemico di oggi da abbattere (la tessera PNF non stava per “Partito Nazionale Fascista” ma “Per necessità familiare”).
Ed è così che piano piano il totalitarismo prende possesso delle nostre vite e delle nostre società, plagia le nostre menti, ci fa credere che solo la verità da loro proposta è quella corretta e gli altri sono solo portatori di odio. Ma dinnanzi ad un totalitario non si può provare odio, sentimento nobilissimo, ma solo ribrezzo e pena per le vittime che sono cadute nella loro spirale. La storia ci insegna che, comunque, prima o poi, il totalitarismo finisce, ma porta con sé tanta distruzione in una comunità oltre alla perdita di molte persone utili che preferiscono andarsene pur di non farsi fagocitare dalla massa plagiata. Quei pochi liberi che restano sono rese vittime di isolamento, di odio e muoiono con il rimpianto di non aver cambiato nulla (perché nulla si può cambiare) ma con la soddisfazione di essere morti senza essersi corrotti dentro (è magra consolazione ma almeno c’è). Chi sopravvive griderà “demum redit animus”.
Noi vi abbiamo messo in guardia. Ora sta a Voi non permettere che il totalitarismo trionfi. Perché “affinchè il male trionfi è necessario che i buoni non facciano nulla”.

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