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Enna. Il Sindaco “Tentenna” e la “Città universitaria”

<p style=”text-align: center;”><strong>Enna. Il Sindaco “Tentenna” e la “Città universitaria”</strong></p>
<p style=”text-align: center;”><em><strong>di Massimo Greco</strong></em></p>

In linea con il “tavolo tecnico” attivato dal Comune di Enna e dall’Università Kore per concretizzare il rapporto di collaborazione tra i due Enti, appare più che opportuno pensare all’istituzione di uno specifico assessorato per lo sviluppo della “Città universitaria”. Gli aspetti amministrativi, tecnici e finanziari non potranno che essere curati in modalità strutturata e soprattutto da risorse umane a ciò stabilmente destinate. La “Città universitaria”, purtroppo tale non concepita dal revisionato strumento urbanistico (sic!), richiede una visione di politica infrastrutturale che non può essere demandata all’attuale delega assessoriale verosimilmente sconosciuta anche a chi attualmente la detiene. Il Comune dovrebbe dotarsi in fretta di uno specifico Assessorato che diventi interlocutore unico di tutte le problematiche che inevitabilmente ruotano attorno a questo progetto che, a differenza degli altri, rappresenta l’unica idea-forza sulla quale costruire il futuro di Enna. Permute, comodati d’uso, cessioni e accordi di programma si sommeranno all’arcipelago dei servizi che dovrà essere programmato e realizzato. Parcheggi, bus-navetta e progetti urbani sono solo alcuni esempi di questioni che dovranno essere affrontate entro l’anno corrente per non perdere la sfida imposta dalla stretta tempistica richiesta. Alla trattativa già in corso per individuare le destinazioni immobiliari più idonee per il decentramento di uno o più corsi di laurea nella parte alta della città, dovrà quindi seguire un programma di lavoro per sburocratizzare le progettazioni delle residenze universitarie anche, all’occorrenza, attraverso le eventuali varianti allo strumento urbanistico.
Dipietro, per il quale andamento di governo vacillante meriterebbe l’appellativo di “Sindaco Tentenna”, potrebbe recuperare gli anni fin qui perduti se solo riuscisse a caratterizzare in questo senso il secondo tempo del suo mandato elettivo. Se poi, addirittura, riuscisse a richiedere al Consiglio comunale la modifica dello Statuto comunale e l’inserimento dell’Assessorato allo sviluppo della “Città universitaria”, rischierebbe pure di essere ricordato dalle future generazioni. Alla domanda “Oggi come va?”, Antonello Venditti avrebbe così risposto, “Ricordati di me, questa sera che non hai da fare, e tutta la città è allagata da questo temporale…”.

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