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18 luglio: S. Bruno di Segni

Chi fu sollecito non fu mai povero
Bruno di Segni (o Brunone), secondo alcuni autori, nacque dal padre Andrea e la madre Willa (Guglielmina) tra il 1040 e 1045 a Solero, un paese a pochi chilometri da Alessandria, che in quel periodo non era ancora stata fondata e quindi apparteneva alla diocesi di Asti. Trascorsa la fanciullezza sotto la salutare e sapiente guida di monaci Martiniani, fu inviato dai genitori all’Università di Bologna dove, ancor giovane, si laureò. Benché in ambiente non favorevole, si conservò virtuoso e fermo nella fede della prima educazione. Facendosi sempre più sentire la vocazione, desideroso di seguire i consigli del Signore, decise di ritirarsi nel monastero di Montecassino.
Però durante il viaggio, si fermò a Siena dove, per disposizione di Dio, fu trattenuto dal vescovo Rodolfo, che lo nominò canonico di quella cattedrale. Trasferitosi a Roma, ospite del cardinale Pietro Igneo, per le sue eccelse doti di oratore e studioso di teologia, venne prescelto da S. Gregorio VII (Ildebrando Aldobrandeschi di Soana) per confutare le tesi degli eresiarchi, capeggiati da Berengario di Tours, riguardo all’Eucarestia, durante il Concilio Lateranense nel 1079. Egli portò così bene a termine il suo incarico che il papa lo nominò nel medesimo anno vescovo di Segni (provincia di Roma). Bruno a Segni si trovò in una difficile situazione : dovette contrastare le pretese del conte di Segni Adolfo sulla diocesi nella lotta tra l’imperatore Enrico IV e S. Gregorio VII (Ildebrando Aldobrandeschi di Soana, 1070-1085). La leggenda narra che il conte imprigionò Bruno che non voleva piegarsi al volere dell’imperatore, ma il vescovo, mentre era in prigionia, mutò per ben tre volte l’acqua in vino, provocando la costernazione del conte che in segno di perdono lo liberò. Dopo la prigionia, Bruno, stanco e provato, rinunciò alla cattedra di Segni per ritirarsi presso l’Abbazia di Montecassino nel 1099, ma, nel 1104, Pp Pasquale II (Raniero Ranieri, 1099-1118) lo inviava quale legato pontificio in Francia dove diresse il Concilio di Poitiers. Tornato a Montecassino, nel 1107 ne fu eletto abate. Papa Pasquale II non obbiettò al suo pluralismo fino a che nel conflitto del 1111 Bruno tenne le parti dell’antipapa Maginulfo (Silvestro IV). Per questo Bruno dovette rassegnare le dimissioni da abate di Montecassino e tornare a Segni. Subito dopo la morte del vescovo, avvenuta il 18 luglio 1123, i cittadini di Segni cominciarono a venerarlo e solamente dopo 58 anni, Pp Lucio III (Ubaldo Allucignoli, 1181-1185), nel primo anno del suo pontificato, ne dichiarava la santità ed ordinava che fosse inscritto nel catalogo dei santi. S. Bruno fu pure un grande scrittore. I suoi scritti sono principalmente esegetici. Il suo “Libellus de symoniacis”, scritto prima del 1109, è importante per la sua discussione del significato di simonia e specialmente per il suo atteggiamento sui sacramenti somministrati da un prete simoniaco. Inoltre, nonostante i molti incarichi, trovò il tempo per commentare tredici libri della Sacra Bibbia; scrisse la vita di S. Leone IX (Brunone dei Conti di Egisheim-Dagsburg) e di S. Pietro vescovo di Anagni; un trattato sui Sacramenti e un altro sul santo Sacrificio della Messa. Di lui rimangono pure 145 omelie e 6 libri di sentenze.

Oggi si celebrano anche:
SS. Sinforosa e sette compagni, Martiri a Roma († sec. III/IV)
S. Materno di Milano (sec. IV), Vescovo
S. Emiliano, Martire in Mesia († 362)
S. Filastrio di Brescia, Vescovo († 387)
S. Ruffillo (V sec.), 1° vescovo di Forlimpopoli
S. ARNOLFO di Metz (582-640/41), Vescovo
S. Teodosia, Martire a Costantinopoli († sec. VIII)
S. Federico di Utrecht, Vescovo († 838)
B. Giovanni Battista di Bruxelles (1734-1794), Presbitero e martire
S. Domenico Nicolao Dinh Dat, Soldato e martire († 1859)
B. Tarcisia (Olga) Mackiv (1919-1944), Vergine e martire in Ucraina

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Jesus Christus, heri et hodie, ipse est in saecula!

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1952, Grace Hopper inventa il compilatore per computer. L’ammiraglio americano inventa il compilatore, programma che traduce automaticamente le istruzioni di un software nel linguaggio binario del computer, liberando così i programmatori dall’incubo di dover scrivere ogni istruzione come una sequenza di zeri e di uno. Hopper inventerà poi il linguaggio Cobol per computer, usato ancora oggi

compleanni
1918 Nelson Mandela
1938 Paul Verhoeven
1942 Giacinto Facchetti

proverbio
Leggere e non capire, fare e non riuscire, amare e non gradire son tre cose da morire

accadde oggi
1925 Hitler pubblica il “Mein Kampf”

frase celebre
“Un uomo che non perde la ragione per certe cose, non ha una ragione da perdere”
Lessing, Emilia Galotti

consiglio
Bicchieri
Per rendere i bicchieri più brillanti, lasciateli a bagno in acqua e aceto insieme a un paio di fettine di patate

cosa vuol dire
Essere al lumicino
Essere allo stremo delle forze
Il modo di dire ha origine da un’usanza praticata nell’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. Veniva messo, ai piedi del letto di coloro che stavano per morire, un lumicino con un crocifisso.

consiglio per terrazzo orto e giardino
Tecnica di trapianto di alberi e arbusti
Anche se si opera quando le piante sono nella fase di riposo, si rileva comunque, alla ripresa vegetativa, una stasi nella crescita dovuta a difficoltà di attecchimento, quando si procurano strappi e lesioni alle radici e si perde una buona percentuale di quelle più giovani e più attive nella funzione di assorbimento.

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