Lungi da me l’idea di riaprire il dibattito, poco costruttivo, sull’utilità dei giornali on line, e dell’importanza dei giornali cartacei. Dibattito ormai logoro e soprattutto superato dalla crisi mondiale, dalla società liquida, dall’avvento dei social network ma anche dal nostro modo di approvvigionarci di notizie e poi di riferirle.
Mi ha profondamente colpito, tempo fa, nel marzo scorso esattamente, la notizia che adesso vi espongo, che peraltro ho utilizzato più volte parlando in seminari o conferenze dei social network.
Una testata di informazione locale online del Maryland (Usa), The Rockville Central, sta progettando di abbandonare il sito web per cominciare a uscire esclusivamente su Facebook ci fa capire che anche i giornali nazionali o locali sono in grande difficoltà (http://www.niemanlab.org/2011/02/rockville-central-is-set-to-become-a-facebook-only-outlet/). I responsabili del sito dicono di ritenere inutile fare lo stesso lavoro di informazione su due spazi diversi quando se ne può tenere aperto solo uno. ‘’Andiamo dove sta la gente’’, spiega Cindy Cotte Griffiths, direttrice della testata, che conta su circa 20.000 contatti al mese. Si tratta di una piccola struttura, ma il Nieman Lab ha dedicato a questa decisione un ampio servizio, ritenendola ‘’importante per le sue vaste implicazioni per il futuro dell’ informazione delle comunità locali’’. Insomma, ‘’un esperimento intrigante, da seguire con attenzione’’, conclude il Nieman. Cindy Griffiths –sottolinea con forza i vantaggi di questa scelta, spiegando che ‘’pubblicare esclusivamente su Facebook significa andare su una piattaforma che ha una audience già assolutamente predisposta a partecipare, ad accedervi via mobile e a consumare contenuti multimediali’’. E – aggiunge – ‘’permette di risparmiare sulla progettazione, sui server e sulla logistica, che tolgono tempo ai giornalisti’’.Certo, pubblicare esclusivamente su Facebook secondo Nieman Lab presuppone sottomettere la propria infrastruttura alle condizioni e ai problemi delle installazioni di un terzo soggetto, che ti obbliga a seguire le norme di una azienda che cambia la sua politica della privacy continuamente.
Stiamo parlando di un giornale cartaceo che aveva una versione on line, per consentire aggiornamenti più veloci e costanti, e non di un giornale che nasce per crescere e vivere on line.
Il grande pregio del giornalismo on line è quello che una giornalista e studiosa di nuove tecnologie, Rosa Maria Di Natale, ha definito in un suo libro …”Potere di link” (Bonanno Editore).
E la grandissima forza dei giornali on line è proprio questo straordinario potere.
“Il link – spiega la Di Natale – è un rimando elettronico paragonabile ad un corridoio infinito, o potenzialmente tale, contenente a sua volta altri accessi in grado di introdurci a mondi piccoli o ampi,superflui o di fondamentale importanza per soddisfare le nostre finalità. Senza link un testo elettronico qualunque – anche off line – povero, manca di profondità, non è un ipertesto. Gli studiosi americani parlano di power linking non a caso. Potere e conoscenza sono intimamente connessi, e il link può possederli entrambi, soprattutto se osservati da una prospettiva umanistica”.
Pensate nel giornalismo on line quanto vale rimandare con un link alla descrizione di un fatto o di un luogo, far vedere delle immagini, far ascoltare un audio, o mettere in rete un video.
Chi lavora per un giornale on line ha questa grande potenzialità del potere di link.
Certo sul web trovi cose interessantissime, documentate e documentabili, ed anche tante fregature. Per questo il giornalista on line non deve mai abbandonare quello che è insito nella professione: verificare la fonte.
E i social network sono alternativi ai giornali on line o alle versioni sul web dei giornali cartacei? Oggi sono utili per una comunicazione efficace, virale. Domani vedremo. Attendiamo risposte da chi negli Stati Uniti sta facendo sperimentazione.
Tempo fa una ricerca americana sui giornali ci notificò che i giornali nazionali potevano avere lunga vita se fossero riusciti a combinare in maniera intelligente l’utilizzo della carta e del web. Cosa diversa per i giornali locali che avrebbero avuto, negli Stati Uniti, vita lunga. In Italia? Giudizio sospeso. Come diceva Corrado Guzzanti, imitando un guru “c’è forte crisi”. E non è soltanto economica! Questo lo sappiamo. Ne siamo tutti convinti. Per questo il giornalismo on line può diventare un’ottima palestra per i giovani desiderosi di fare la professione ma può anche contribuire ad una decadenza culturale e sociale usando male il potere di link. Ma è soltanto un’opinione.
Francesco Pira
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