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Dialogo tra un sognatore vecchio ed una idealista giovane (4)

Allora, Sognatore, oggi affrontiamo il tema della libertà. Non è affascinante?

Affascinante sì, ma anche problematico.

Perchè, cos’è la libertà? un tema , un concetto, una ideologia, un mito, una ossessione o cos’altro?

Non è facile definirla perchè c’e il rischio di confonderla con il libertinaggio, peraltro teorizzato da alcuni filosofi ultilitaristi del Settecento. Tuttavia, dopo un lungo cammino, che inizia con il Cristanesimo, attraversa il Diritto romano che, al contrario dei Greci riconosce qualche diritto agli schiavi, con lo Ius Gentium, il concetto si afferma con la modernità, per cui la libertà individuale è alla base della convivenza.

L’avvento dello Stato liberale, vuol dire?

Dal Seicento si discute di libertà quale dotazione innata dell’uomo; è l’inizio del moderno giusnaturalismo, con Grozio, e che ha origini antichissime, che risalgono alla celeberrima opera di Sofocle , con il personaggio di Antigone che viola le leggi del tiranno Creonte per dare degna sepoltura alle spoglie del fratello, invocando le Leggi divine al posto di quelle terrene, se ingiuste.
Inizia l’epoca, in cui si ritiene che si è liberi per natura (ex iure  naturali) e, dunque dotati di forza sufficiente a far rispettare la propria libertà. E tuttavia…….

E tuttavia?

Tuttavia, anche Rousseu, nella sua opera più famosa, il Contract social, solleva il problema dell’egoismo umano che confligge con la libertà individuale.

E allora?

Allora, la Libertà va ” situata”, cioè va regolata con il famoso contratto sociale, forma idealizzata di un atto che è alla base della legittimità del potere che limita la libertà individuale in una società organizzata.

Tutto qui?

Sarebbe semplice. Un pensatore liberale di fine settecento, Constant, riassumendo e portando a sintesi sistematica le osservazioni che erano state formulate, fino ad allora, in un celeberrimo discorso operò una distinzione tra la libertà dei moderni e la libertà degli antichi: La libertà di e La libertà da.

E perchè  è fondamentale  questa distinzione?

Perchè definisce e distingue, le libertà pubbliche e quelle private, ovvero, le libertà di partecipare all’esercizio del pubblico potere e la libertà di esercitare i propri diritti. In pratica, in esempio, la libertà di votare e di essere votato, e la libertà dall’essere oppresso o dall’essere schiavizzato.

Distinzione fondamentale .

Esatto, perchè altrimenti si potrebbe invocare la libertà di uccidere o di violare le regole o la libertà di sopraffazione.

E di libertinaggio nei costumi.

Già. Ma questo sta già avvenendo nelle società occidentale: E’ discutibile e discusso che questo sia un progresso. Ma questo è.

E perchè è successo?

Perchè si è rivendicato ed ottenuto la prevalenza dell’esercizio dei diritti, in funzione di libertà, in danno di quelli in funzione di giustizia.

Su questi valori si è fondata la società capitalistica.

Si ma se riguardano essa o la sua parte egemone. Così il capitalismo inglese, ed anche olandese, si è sviluppato con la  negazione della libertà dal bisogno ai proletari delle nascenti fabbriche (i poors) , con la tratta ed il commercio degli schiavi, con la guerra da corsa, pirateria autorizzata: nessuno ha spiegato, in modo convincente, di quale grado di libertà hanno beneficiato i popoli delle Indie olandesi, delle indie inglesi, dei popoli sottomessi e colonizzati, degli schiavi americani fino a fine Ottocento, per non parlare del grado di libertà assicurato dalle dittature del XX secolo.

Una ideologia?

E’ stata così utilizzata e lo è tuttora dalle classi dominanti, nonostante le garanzie contenute in tutte le Costituzioni moderne che vengono definite Libertà negative.

Che significa?

L’impedimento, per il potere pubblico, di intervenire nella sfera del potere privato dei cittadini. Ma nella realtà non è proprio così.

Perchè?

Pensa ai mezzi offerti dalla moderna tecnologia per conoscere fatti puramente riservati: i satelliti, le videosorveglianze e tante altre forme sottile e subdolo di controllo.

Ma se sono vietate?

Non basta scrivere alcuni principi nel patto fondativo di società – Le Costituzioni – bisogna operare coerenti politiche costituzionali: e, in ogni caso, fondamentale è il consenso sociale; nell’attuale fase, queste forme di controllo sono, generalmente accettate.

Questa pone il problema della democrazia.

Di questo parleremo la prossima volta.

 

(Continua)

Tanino Virlinzi


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