“Pd e governo si sono fatti apertamente la guerra per settimane, per poi trovare improvvisamente la sintesi che ha spiazzato tutti e che autorizza a chiedersi cosa possa esserci dietro la pace improvvisa”.
Il deputato M5S Valentina Palmeri è furibonda per la direzione presa dal ddl sull’acqua oggi in commissione e ieri in un incontro con la maggioranza.
“Ieri – racconta – siamo stanti invitati da Crocetta a parlare del ddl e ci siamo trovati ad un imprevisto vertice di maggioranza dove tutti i giochi erano stati decisi. Pd e governo avevano magicamente appianato divergenze che sembravano insanabili alla vigilia, rimodulando il ddl governativo sulla visione del Pd. Noi, comunque, anche in quell’occasione abbiamo sottolineato le nostre posizioni, che sono sempre le stesse: no alla gestione in house, ma affidamento della gestione esclusivamente ad enti di diritto pubblico che non abbiano scopi di lucro e che permettano un maggiore controllo e la partecipazione dei cittadini. Siamo perplessi pure sulla gestione diretta dei comuni. Si deve ragionare infatti in termini di bacini idrogeografici in accordo con principi solidaristici e di uniformità territoriale e tariffaria, cose tipiche dell’acqua intesa come bene comune”.
Che la posizione del M5S resti fermissima lo ribadiscono soprattutto i fatti, come tiene a sottolineare il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino.
“Tutti i nostri emendamenti – dice – restano in piedi, non ne ritireremo nessuno”.
Critica la deputata 5 Stelle Angela Foti sul trattamento riservato dal governo ai Forum per l’acqua pubblica.
“Nel mese di luglio – racconta Foti – abbiamo chiesto invano al governo di tornare sui propri passi e di discutere la legge di iniziativa popolare che per la prima volta sarebbe entrata in Aula. Questa rimane una partita aperta su cui i Forum non molleranno”.
“La misura è colma, il governo non può continuare a snobbare così il Parlamento e di conseguenza il popolo siciliano. Proporremo ufficialmente la censura dell’assessore Bonafede”.
I deputati M5S Valentina Zafarana, Gianina Ciancio e Stefano Zito sono durissimi nei confronti del governo e nella fattispecie dell’assessore al Lavoro Esterina Bonafede, che ha disertato ancora una vota l’appuntamento in commissione Lavoro all’Ars per discutere di sportelli multifunzionali.
“Si tratta dell’ennesima volta che succede, e non solo con l’assessore Bonafede – sottolinea Zarafana – e ciò è inammissibile, specie per i gravissimi temi che c’erano sul tappeto e che non possono essere rimandati alle calende greche. E’ ora che comportamenti del genere vengano sanzionati, anche perché nessuno si è presentato in rappresentanza della Regione. Oltre alla Bonafede, infatti, mancava anche il dirigente generale Corsello. I tempi sono ormai maturi e i lavoratori aspettano da noi portavoce all’ Ars risposte concrete”.
La scarsa frequentazione dell’Ars è un’abitudine consolidata per i rappresentanti del governo. Recentemente il presidente dell’Assemblea, Ardizzone ha strigliato gli assessori per le ripetute assenze in Aula, annunciando una legge statutaria alla quale sarà affidata la regolamentazione dei rapporti tra il parlamento e l’esecutivo.
“Il presidente – dice Zafarana – si riferiva a mancate risposte ad interrogazioni o mozioni in Aula, ma è ovvio che provvedimenti disciplinari vanno inevitabilmente presi anche per chi snobba il lavoro, fondamentale, delle commissioni”.