“Non so se essere più esterrefatta o indignata di fronte a una notizia del genere: il tempio di Segesta trasformato il una location esclusiva per catering ricercati è una offesa per qualunque persona di buon senso che riconosca l’inestimabile valore quel patrimonio storico e artistico. È assolutamente inaccettabile pensare che un gruppo di turisti possa decidere di appropriarsi di un raro e mirabile esempio dell’arte classica greca in Sicilia utilizzandolo come esclusivo contesto per lo svolgimento di cene private”.
Lo ha detto la cittadina deputata del MoVimento 5 Stelle Chiara Di Benedetto commentando la notizia secondo la quale un gruppo di facoltosi turisti americani tra giugno e luglio di quest’anno ha fatto organizzare da una agenzia israeliana, per la modica cifra di € 5000, escluso il catering, due cene nel piazzale antistante il tempio di Segesta, nell’area archeologica dell’omonimo parco.
“Sono indignata, innanzitutto come cittadina siciliana. In qualità di deputata del MoVimento 5 Stelle della commissione Cultura, Istruzione e Ricerca, ho già provveduto a depositare una interrogazione in commissione per chiedere al governo di riferire sull’accaduto. I responsabili – aggiunge Di Benedetto – hanno dichiarato che si tratta di una prassi e che l’art. 106 del Codice dei Beni Culturali consente l’affitto a privati di beni artistici. Ma considerare una cena ultra-esclusiva compatibile con la destinazione d’uso e con il carattere storico-artistico del bene medesimo (così come prescrive lo stesso art. 106, c. 2 bis ndr.) è quanto meno una forzatura poco credibile. Faremo in modo – conclude – che emergano le responsabilità e si prendano i necessari provvedimenti per evitare che si ripeta uno scempio del genere”.