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Bisacquino. Prima candelina per l’Associazione l’Agorà del Triona

agorà trionaDopo il primo compleanno (2012-2013), un pensiero augurale all’Associazione Culturale-Turistica l’Agorà del Triona di Bisacquino, al suo Presidente

Leonardo Spallino ed al realizzatore del relativo sito, (1) Antonino Spallino, è doveroso, sincero e propositivo di intenti e collaborazione.

L’iniziativa culturale, promozionale per Bisacquino, lungo la Palermo – Corleone – Agrigento, tra i fiumi Salso ed il Belice ed i Comuni del territorio del circondario, Giuliana, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, esplorati dagli architetti V.Cabianca e A.Russo, e raggiungibili dalla Palermo-Sciacca, dopo Sambuca di Sicilia, ricco di emergenze storiche e archeologiche, come Entella, Calatamauro, Adranon, Santa Maria del Bosco, e di personalità artistiche, di talenti musicali,di compositori, direttori di cori, registi e di vocazioni religiose delle diocesi di Monreale, Agrigento, Piana degli Albanesi, nel tempo dell’apatia civica, che accenna a smorzarsi o della globalizzazione dell’indifferenza(denunciata da Papa Francesco nel suo viaggio a Lampedusa e Rio), suscita meritato interesse e stimola ripensamenti e offerte collaborative.

Chi ama questo territorio, il suo patrimonio torico, ambientale, monumentale, culturale, artistico, agricolo, artigianale, musicale, religioso, talvolta poco conosciuto, in tutta la sua variegata ricchezza, anche a coloro che vi sono nati o che lo abitano o che lo abbiano visitato di passaggio,o per studi e ricerche, da Giuseppe Lampedusa, in viaggio verso Santa Margherita per ambientare il Gattopardo, a Frank Capra (Francesco Rosario Capra del film “La vita è meravigliosa”) a Giuseppe Tornatore, in cammino verso Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano per proporre Cinema Paradiso, a Silvana Grasso che ha ospitato il suo romanzo a Bisacquino, “Ninna Nanna del Lupo” ( 2) senza averlo visitato, a S.Fodale , M.A.Russo, M.R.Lo Forte Scirpo, (3) alla ricerca degli Spagnoli in Sicilia e di Elisabetta di Aragona, ad Antonino Giuseppe Marchese, lo storico della Cattedrale di Bisacquino e delle opere di Antonino Ferraro ( 3) non può che congratularsi con gli ideatori ed i fondatori dell’associazione e del sito e con i crescenti numerosi visitatori e collaboratori.

Alla diffusa cultura dell’indifferenza e dei richiami consumistici mediatici dei miti delle eccellenze, delle bellezze, delle immagini virtuali, delle ricchezze dei

potenti di turno, “L’Agorà del Triona” sembra rispondere con la passione, la volontà, l’audacia del non arrendersi, con la creatività del gruppo dei promotori, come sta scritto nella storia e nell’identità dei migliori cittadini del territorio interessato, che continuano ad abitarlo e delle famiglie, che proprio per motivi di lavoro, lo hanno abbandonato, speriamo temporaneamente, e sono oggi tanto rispettati e premiati per gli alti meriti con riconoscimenti nel mondo.

L’invito, rivolto ai visitatori occasionali per passa parola, da Annamaria Lucia, nella presentazione del sito, con le sue liriche, che annuncia una nuova scoperta poetica, è scritto nella lingua siciliana ed è come se fosse indirizzato alla comunità bisacquinese, che vive nei paesi europei e in altri continenti con discendenti che parlano altre lingue.

Ed infatti chi utilizza il dialetto siciliano è come se parlasse sei lingue, è stato detto, le lingue necessarie per un paese che vive delle relazioni legate al suo potenziale culturale, produttivo e commerciale.

L’Agorà del Triona, tenta così di recuperare il valore relazionale degli abitanti e potrà collegarlo a coloro che, nel corso degli anni, hanno lasciato la Sicilia, nella nobile tradizione ereditata dall’opera dei decenni scorsi di una delle personalità religiose bisacquinesi, dalla vocazione sociale verso gli emigrati, il decano Giovanni Bacile con il suo periodico “La Stella di Bisacquino” (5-6-7).

Quando il turismo, diventa, come ai giorni nostri, una delle principali risorse del Paese e quello di massa è guidato dalla Società dello spettacolo (8) verso tutto ciò che è diventato banale e oleografico e si devono ricercare contenuti culturali e metodi e strumenti di organizzazione e produzione per un turismo che non sia solo quello balneare di qualche mese, invidiabile per la Sicilia, ma quello che prolunga e diversifica le presenze dei turisti sulla base della diversa “mobilita’” dei richiedenti (giovani, pensionati, abbienti, studiosi, nuovi paesi) e sulla base delle scoperte per nuove conoscenze, a cui deve indirizzarsi l’offerta turistica del terzo millennio (più culturale), acquista prevalenza il patrimonio, la conoscenza fruibile e sostenibile della ricchezza del territorio nelle sue peculiarità, naturali, artistiche, archeologiche, umane.

E qui tornano i temi dei Musei comunali, (civici, è prossima l’apertura di quello restaurato di Bisacquino), dei Musei diocesani, di quelli privati, che il territorio conserva, spesso nel silenzio, (gli Organi delle Chiese, i Musei a cielo aperto dei Conventi,dei Castelli, delle Abbazie) o nell’abbandono, o nelle recenti positive volontà riscontrate anche da parte delle autorità religiose, di offrirne la fruizione per lo sviluppo culturale ed il lavoro.

BisacquinoE riemergono i prodotti di eccellenza del territorio (detti nella fase primaria di nicchia o sperimentali dell’agricoltura, le cipolle o le olive, gli asparagi selvatici e le erbe aromatiche, le fave ed i fichi, le ciliegie o le pesche, i fichi d’India o le mandorle ), l’artigianato del ferro, del legno, della ceramica, del ricamo, dei dolci, tutto frutto della creatività umana, da cui à nata la civiltà dell’occidente, accogliendo le scoperte dei pionieri storici, dei viaggiatori, dei colonizzatori, dei primi commercianti navigatori del Mediterraneo.

Ma l’artigianato e quello artistico in particolare, l’enogastronomia legata alle coltivazioni della terra ed alla intraprendenza degli agricoltori e di alcuni imprenditori illuminati, il cicloturismo, il trekking a piedi e a cavallo, gli itinerari tra i boschi e le riserve, i tracciati delle prime ferrovie disattivate, il golf, i parchi urbani e le mostre, i mercati, i festival locali, le notti bianche, non sono nati e proposti in questo territorio per alimentare gli sprechi di una società consumistica, ma per esaltare le identità dei luoghi e dei prodotti delle fatiche degli abitanti.

Spesso, per ritardi informativi, tali eventi e potenzialità, non sono conosciuti, non sono pubblicizzati nei siti, come propone L’Agorà del Triona,il blog Terramia di M.Vilardo, il Museo diocesano di Monreale, Arte e Cultura di A.Russo, il Creavideo di G.Calandra, Antenna Bisacquino, il sito del Cesifop (9) con i suoi servizi mediatici, CNTN ed a Teleregina di G.Ribaudo, Fra.Ga.Ma Service con Gaetano Di Natale, ai quali segnaliamo la presente, per l’uso consentito ed ogni futura collaborazione.

A L’Agorà del Triona, auguriamo, che possa raccogliere l’offerta generosa, volontaria della partecipazione e del sostegno di chi per studi, per esperienze professionali, per vocazioni artistiche, per sensibilità sociali e politiche, non sa rinunciare ad apprezzare iniziative di valorizzazione del territorio per finalità di bene comune.

L’avvalersi, da parte di detta Associazione, in modo determinante, delle prestazioni personali e gratuite dei propri associati e di benefattori volontari, la rende libera da ipoteche finanziarie pubbliche ed eticamente rispondente alle diffuse esigenze di combattere ogni spreco delle risorse pubbliche, nel recupero della tradizionale vocazione e della educazione alla donazione, che fa dei paesi del territorio scelto e da servire, un riferimento, degno emulo delle diffuse Confraternite ed Opere Pie, di quel un tessuto invidiabile di solidarietà, che emerge nell’accoglienza degli immigrati e nelle opere di educative di carità e di assistenza ai poveri od ai bisognosi di cure, nate prima della burocratizzazione di alcuni servizi.

Nel rinnovato augurio di buon lavoro all’intellettualità, diffusa e talvolta silenziosa, alla quale si apre altro spazio di presenza, agli artisti, agli imprenditori innovatori di colture e produzioni sperimentate e da valorizzare, ed alla generosa volontà propositiva della gioventù del nostro territorio, inquieta ma sempre creativa di momenti di aggregazione, di iniziative culturali e musicali, come di progetti di formazione scolastica e professionale che hanno avviato al lavoro e qualificato uomini e donne, ricchi di talenti (nell’agricoltura e nell’artigianato, nella meccanica e nella ceramica, nel ricamo artistico sacro e profano e nella sartoria storica e moderna, nell’informatica, nell’assistenza sociale e nell’ambiente) e di voglia di lavoro e di aggiornamento professionale per corrispondere alle esigenze sempre nuove del mercato locale e nazionale.

Ferdinando Russo

onnandorusso@libero.it

Bibliografia

1) Il sito dell’Associazione www.agoradeltriona.it

2) S.Grasso Ninna Nanna del Lupo – Marsilio editore

3) M.A.Russo (a cura di) Giuliana e i Peralta tra Sicilia e Navarra – Comune di Giuliana,con la collaborazione del Dipartimento di studi storici – Università Palermo

4) A.G.Marchese (a cura di), Manierismo siciliano, Antonino Ferraro da Giuliana e l’età di Filippo II di Spagna.Volumi 2 – Ila Palma Palermo 2010

5) Rosario Bacile in Giovanni Bacile sacerdote – Ediz..Centro M.Immacolata – Poggio S.Francesco. Monreale

6) F.Russo in CNTN, Anche i Parroci concorrono alla santità – Nel centenario della ordinazione di Giovanni Bacile. Palermo

7) M.Naro (a cura) con presentazione di C.Naro in Giovanni Bacile, decano di Bisacquino. Quest’uomo è il parroco-Sciascia editore-Caltanissetta-Roma 2005

8) GuyDebord – La società dello spettacolo,Dallai editore,2004 pag.152

9) Cesifop,www.cesifop.it

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