Nuovo set a Katmandu sulle tracce di uomini straordinari per “Attraversando il Bardo”, il film-documentario di Franco Battiato che indaga il tema della morte nelle diverse tradizioni spirituali d’Oriente e d’Occidente. Nel cast Cristina Coltelli, sorprendente “donna Arlecchino” del teatro italiano.
Il Nepal è la tappa conclusiva di un percorso di riprese cominciato qualche mese fa dal regista-musicista siciliano animato da una instancabile curiosità verso nuovi territori artistici, filosofici e spirituali.
La narrazione di Attraversando il Bardo, il cui titolo prende spunto dal testo più noto della letteratura tibetana, è arricchita dal contributo di monaci, asceti, filosofi e psicologi che si incrociano in un dialogo a distanza per ritrovare il senso più profondo della vita e della ricerca esistenziale.
A fare da contrappunto lieve a un tema così profondo, Battiato ha intercalato una esilarante pièce di Cristina Coltelli, attrice, autrice e cantante, sorprendente “donna Arlecchino” del teatro italiano. Nata a Palermo e cresciuta con le migliori compagnie teatrali nazionali e in quella grande fucina di talenti che è il Théâtre du Soleil a Parigi, la Coltelli interpreta l’intramontabile servo sciocco che con la sua vitalità raggira anche stavolta Signora Morte e con un dialogo serrato e perfetto, sintesi della più collaudata comicità da commedia dell’arte, introduce una nota di leggerezza nella struttura narrativa del film.
Prima delle riprese in Nepal il film è stato girato in Sicilia tra scenari dell’isola meno conosciuti: le Cave di Cusa e i bellissimi paesaggi dell’altopiano dell’Argimusco, una vasta zona sui Nebrodi segnata dalla presenza di dolmen e menhir di grande suggestione.
Attraversando il Bardo è prodotto dalla Arco Produzioni srl con il sostegno di alcuni sponsor tecnici e la produzione esecutiva di Fabio Bagnasco e Massimiliano Pollina.