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Catania. I giovani di Librino consegnano alla città la “Luce della Conoscenza”

Rito della LuceCatania. I giovani di Librino consegnano alla città la “Luce della Conoscenza”

“Mai come in questo momento credo che il mondo abbia bisogno di una luce rigeneratrice. La luce è vita, cultura, futuro”. (Antonio Presti)

50 scuole di ogni ordine e grado, 10.000 studenti, 250 artisti, 40 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi, 200 musicisti, 10 gruppi etnici

Il senso del rito della luce

Si rigenera nei giovani la necessità spirituale per un futuro che trova il suo nutrimento nella condivisione di pensiero e nella conoscenza. Diecimila studenti partecipano al Rito della Luce-Solstizio d’inverno che quest’anno Librino consegna alla città. Il Rito sarà accolto al liceo Boggio Lera, in via Vittorio Emanuele 346, nei giorni 19, 20, 21 e 22 dicembre 2013 dalle ore 18:30 alle 22. È un percorso di suggestioni e immagini; un percorso nella bellezza, intesa come momento essenziale di elevazione dalle semplici passioni umane.

Nel solstizio d’inverno, giorno in cui la luce raggiunge lo Zenit ai Tropici e nel nostro emisfero, quello boreale, si registra la giornata più corta dell’anno. Ma il giorno seguente la luce trionfa sul buio e dalla fine si torna al principio: la luce è, quindi, simbolo di rinascita circolare, un’occasione unica per ribadire che bisogna guardare sempre oltre e andare verso una nuova vita.

Il Rito della Luce-Solstizio d’inverno lo scorso anno ha avuto la sua genesi nel cuore di Librino, quartiere periferico della città, dove la Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte da oltre quindici anni dedica il proprio impegno sociale e culturale, un quartiere che ha trovato nell’arte e nella poesia il suo nutrimento per la rinascita. È lo stesso viaggio che prosegue verso il centro della città di Catania. Un viaggio realizzato per e con gli studenti delle scuole del nostro territorio che si confrontano attraverso il nobile strumento dell’arte. Per loro e con loro si organizza Il Rito della Luce che segna l’inizio di una nuova epoca, in cui il valore spirituale, della conoscenza e della cultura vincono sul buio del consumismo e sulla caduta dei valori etici e morali.

I giovani di Librino hanno compreso così che la conoscenza è il valore più potente della nostra società contemporanea, un valore che si alimenta, valorizza, cresce e si amplifica nella “condivisione”. I giovani scelgono la cultura e il sapere diventando consapevolmente testimoni e protagonisti di un nuovo percorso. È proprio nella consegna della conoscenza l’anima del Rito.

L’educazione alla bellezza

Gli studenti sono, quindi, i grandi protagonisti di questa opera artistica.

La scuola è un luogo sacro e inviolabile nel quale si esprimono e si formano, anche spiritualmente, i cittadini di domani: coraggiosi, liberi, politicamente onesti e responsabili.

Tutto il mondo della scuola, di ogni ordine e grado, a partire da quella primaria in cui le giovani coscienze sono al massimo della loro ricettività, è il motore del Rito della Luce, un evento che vuole rappresentare, per dirla con le parole di Antonio Presti, una “macchina universale per restituire emozioni in un viaggio energetico di forza centrifuga e centripeta”.

E’ qui che, per quattro sere, gli studenti, ambasciatori di questa importante missione – insieme agli artisti, ai musicisti, ai poeti, alle associazioni, ai cittadini – si riuniranno per proteggere e consegnare la “luce della conoscenza”.

La Fondazione promuove l’attenzione ai processi formativi per la loro incidenza nell’acquisizione di saperi e competenze e anche nell’educazione alla bellezza, alla convivenza, alla tolleranza, alla socialità dell’esistenza.

“Mai come in questo momento credo che il mondo abbia bisogno di una luce ri-generatrice. La luce è vita, cultura, futuro”. Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, invita 50 scuole della città di Catania e provincia, di ogni ordine e grado, 30 associazioni culturali e di volontariato e oltre 500 artisti (performer, poeti, musicisti, danzatori, gruppi etnici, associazioni, teatri e compagnie teatrali) a vivere insieme un’esperienza non soltanto artistica ma dalla forte valenza etica, civile e morale.

La scuola diventa così “tempio della conoscenza”, luogo dove ogni forma di arte può convivere per rendere omaggio alla Bellezza. Poesia, musica, danza, recitazione arricchiranno gli antichi spazi della scuola Boggio Lera resi preziosi dai mandala realizzati dalle oltre cinquanta scuole di Catania e provincia e da vari artisti che utilizzeranno materiali poveri, bianco su bianco, come pietre, riso, farina, sale. I mandala, elemento decorativo forte ed evocativo del Rito, sono disegni simbolici universali, strumenti sacri che ci aiutano a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi.

Il PUBBLICO: GUARDIANO E PROTAGONISTA DEL RITO

Chilometri di tulle candido segneranno il percorso lungo i tetti della struttura scolastica anch’essi adornati grazie all’estro creativo e alla fantasia di migliaia di ragazzi. Ventimila candele creeranno un suggestivo itinerario che si snoderà lungo aule e corridoi, quasi a simboleggiare il cammino della vita.

Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con uno spirito volto “all’ascolto”. Pubblico, artisti e studenti sono invitati a vestirsi di bianco, colore che simboleggia la luce, la luminosità e la purezza. Al pubblico è richiesto di condividere con l’ascolto il silenzio di quel cuore, valore universale: solo così diventerà esso stesso opera, e quindi protagonista.

E questo pubblico protagonista può diventare “conduttore di Bellezza”, ergersi a guardiano della conoscenza, diventarne custode assicurando così alle nuove generazioni la continuità del Rito della Luce.

La Fondazione Fiumara d’Arte che fino ad oggi l’ha organizzato, curato e sostenuto con grandi sacrifici, grazie all’affettuosa partecipazione di artisti, studenti, insegnanti, dirigenti scolatici, volontari, associazioni che con il cuore hanno voluto dare il loro contributo, vuole affidare ai cittadini il futuro del Rito. Il futuro è il pubblico, è la città. Il Rito della Luce, infatti, si sposterà di anno in anno da una scuola all’altra come in una sorta di abbraccio ideale che coinvolgerà tutti gli studenti in una semina di Conoscenza.

Ma solo il sostegno del pubblico può garantire la continuità al Rito, grazie anche a un contributo libero, che sarà gestito dalla scuola ospite, a sostegno delle spese dell’organizzazione dell’evento.

“In questo senso – conclude Antonio Presti – la condivisione del pubblico diventa linfa vitale per un futuro di sostenibilità etica che si fa maieutica. Sta in questo percorso la protezione civile di un futuro che diventa bellezza”.

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