Continua dal 21 marzo il digiuno No MUOS che vede coinvolti numerosi cittadini sparsi in tutta Italia. Turi Vaccaro, ma preferisce essere chiamato Turi Cordaro in nome dello stile di vita naturalista da lui abbracciato, ha promosso il digiuno e ha subito chiesto l’adesione di “staffette” che, accettando, si alternano e lo accompagnano almeno fino al sei aprile prossimo, data fissata, al momento, per la fine dell’iniziativa.
Il digiuno promosso da Turi, che sta effettuando anche lo sciopero della parola interrotto solo nelle assembleee, è un digiuno gandhiano che ha rilevanza nazionale e vuole attirare l’attenzione sui temi della pace compromessa, del disarmo e del MUOS (Mobyl User Objective System), l’impianto americano di telecomunicazioni militari sempre più al centro dell’attenzione e su cui il TAR di Palermo, proprio nel giorno in cui Obama è stato in Italia, giovedì 27 marzo 2014, ha deciso di non pronunciarsi rinviando la sentenza a fine anno. “Ma i lavori nel frattempo continuano e sarà sempre più difficile fermare questo strumento di morte al centro della Sicilia” affermano all’unisono gli attivisti No MUOS.
Turi, pacifista storico e antimilitarista, è affiancato nel digiuno da circa dieci persone, alcune delle quali residenti in Italia del Nord. “Ma il 4 aprile, anniversario della morte di Martin Luther King, digiuneranno molti fedeli della Chiesa del Sacro Cuore di Niscemi”, scrive su un biglietto. E poi annota: “Per alcuni giorni digiunerò presso la Pagoda della Pace di Comiso, assieme a Moroshita”.
Moroshita è un monaco buddhista giapponese che vive da anni a Comiso e che digiuna per la pace e la nonviolenza. Sempre presente nelle marce per la pace, ha partecipato alle manifestazioni NO MUOS realizzate in Contrada Ulmo a Niscemi, vestito di arancione e con il suo tamburo. “Perché il MUOS è guerra e le conseguenze della sua messa in funzione potrebbero essere fatali per la pace nel mondo”, afferma una mamma No MUOS che partecipa al digiuno “ma nessun politico, vicino e lontano lo dice. Anzi, molti fanno finta di non vedere e capire cosa sta succedendo”.