Zuma, l’orchestra della polvere, torna a suonare nuovamente dal vivo, sabato 17 maggio al centro culturale Zo di Catania. Ingresso libero
ZUMA nasce per caso, come spesso accade. Incontri fortuiti, stima dell’altro, bisogni comuni di espressione. La sete di ”essere suono” attraverso gli strumenti. La sala prove come tempio assoluto, lavorare con lentezza. Tre uomini e il loro silenzio, forse timidi, forse ammaliati da quell’idea di suono. Sette brani che nascono immediatamente, dopo sole 3 ore. Come fiori nel deserto. Non le cercavamo. Tre uomini diventano cinque. Diversi e identici.
Affinità e chimica assoluta.
Meno è più, lo scopriamo svuotando i brani fino a portarli al nucleo di ciò che vogliono comunicare. Ecco la nostra privatissima orchestra della polvere.»
LESS IS MORE è il titolo del primo disco degli Zuma, uscito a gennaio con Viceversa Records e distribuito da Audioglobe.
Nove brani intimi, limpidi e rabbiosi. La storia di LESS IS MORE è parallela a quella degli Zuma stessi; anzi, probabilmente la band decide si consolida proprio per dare vita a questo disco.
Le composizioni di Less is more, nascono in sala prova, semplici appunti da completare in fase di registrazione ed ascolto. Il primo nucleo della band, Dino Gigliuto, Giuseppe Lombardo e Mauro Felice sceglie quindi lo Zen Arcade studio di Marcello Caudullo, inizialmente coinvolto solo in veste di produttore e fonico, dove il disco prende forma.
Sette dei nove brani che compongono l’album, rimasti a lungo delle bozze maturano man mano con la collaborazione di Marcello che per primo imbraccia i suoi strumenti per colorare alcuna parti, di Tony del Mastro che regala la sua tromba in “son of a beach” e di una quantità industriale di lapsteel che Carlo Natoli (Gentless3) lascia dicendo “usate quelle che volete, scegliete le migliori”. Anche le voci sono state aggiunte man mano. Diversa invece la “nascita” di Rain song e Ourselves. Rain Song nasce da un appunto registrato nel bagno di casa di Giuseppe durante una piovosa notte insonne; editato poi da Marcello e cantato da Dino il brano si è praticamente autocomposto. Ourselves invece è un lungo intro con cui si aprono i concerti di Zuma che è stato registrato dal vivo alla Lomax da Luca Recupero (Ipercussonici).
La lunga gestazione dell’album non dipende dalla ricerca di chissà quale perfezione, le sezioni di registrazione, i missaggi, gli ascolti sono stati piacevolmente dilatati nel tempo, messi quasi a decantare in attesa del momento giusto per essere assaporati.
Il titolo del disco “Less Is More” è una massima di Mies Van Der Rohe da lui riferita al design e sposata dagli Zuma che aspirano ad una vita priva di tutte quelle cose inutili che la logorano senza aggiungerle valore.