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Taormina. Giulio Scarpati per i diritti delle donne e aiutare i bambini di Borgo Vecchio a Palermo

Scarpati e Chiesara sul palco del Taormina Film FestIntervita, Ong Italiana che si occupa di difendere i diritti dei bambini e delle donne in Italia e nel Sud del Mondo, era presente ieri al Taormina Film Festival per difendere i diritti dei bambini e delle donne. Ambasciatore speciale di Intervita sul palco dal Teatro Antico di Taormina, insieme a Marco Chiesara, Presidente di Intervita, l’attore Giulio Scarpati, già testimonial dell’organizzazione nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.
“Siamo molto orgogliosi di aver partecipato a questa prestigiosa manifestazione. Siamo convinti che iniziative come questa ci permettano di far arrivare più lontano il nostro messaggio. Per Intervita il cinema è un linguaggio privilegiato, che ci aiuta anche a difendere i Diritti delle Donne e accrescere la consapevolezza sulla condizione femminile in contesti difficili. Ogni anno infatti in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, organizziamo Siamo Pari, Rassegna Cinematografica sui diritti delle donne. Proprio in questa occasione è nato il legame con Giulio Scarpati, al nostro fianco nell’importante battaglia contro la violenza sulle donne.” ha commentato il Presidente di Intervita, Marco Chiesara – “Insieme a Giulio, con noi al Taormina Film Festival, abbiamo avuto anche l’occasione di puntare i riflettori su un problema per noi prioritario: l’abbandono scolastico. Una piaga allarmante in Italia e che in Sicilia ha dimensioni ancora più preoccupanti, con un tasso di oltre il 25%, contro il dato nazionale del 17,6%. È anche per questo che uno dei centri diurni del progetto Frequenza200 si trova proprio nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo”.
Ogni anno 2 ragazzi su 10 non tornano sui banchi di scuola o lo fanno in modo tanto precario da abbandonare prematuramente ogni possibilità di successo formativo. L’abbandono scolastico è una condizione che mette molti giovani a rischio di bullismo, violenza, microcriminalità ed esclusione sociale, che ogni anno coinvolge quasi 700 mila ragazzi tra i 7 e i 16 anni.
Intervita Onlus, nel 2012 ha dato vita a “Frequenza200”, il primo network nazionale che opera sul territorio e online per contrastare il fenomeno.
Frequenza200 – come il numero di giorni di lezione obbligatori che la scuola deve garantire per legge in Italia – oggi è presente con centri diurni in cinque regioni italiane (Lombardia, Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia) e mira a valorizzare la relazione tra la scuola e il territorio in cui si trova.
Frequenza200 si rivolge a insegnanti, dirigenti scolastici, bambini e famiglie, operatori sociali in attività educative e ricreative che possano coinvolgere i ragazzi nel ritrovare la passione per la scuola.
Abbandonare prematuramente la scuola, infatti, significa perdere gli amici di sempre, vagabondare per strada diventando una facile preda della microcriminalità; e i rischi di un futuro incerto, a volte persino drammatico, in questo modo aumentano in modo esponenziale.
Con Frequenza200, inoltre, operatori di tutta Italia possono condividere sulla piattaforma online le buone pratiche e le proprie esperienze per metterle a sistema ed individuare un modello di intervento efficace, replicabile e sostenibile.
Frequenza200 a Palermo si inserisce nel Centro Storico, nel quartiere di Borgo Vecchio, una delle zone di Palermo in cui l’emarginazione sociale risulta essere più elevata, pur con una cronica insufficiente presenza di servizi sociali.
In questo quartiere il degrado ambientale si sovrappone a quello sociale: diffusa povertà e disoccupazione contribuiscono all’aumento dei fenomeni di criminalità, rinforzando una già diffusa cultura dell’illegalità e indebolendo la fiducia nelle istituzioni. Tutti questi elementi insieme concorrono a rendere più drammatico il fenomeno dell’abbandono scolastico.
“Frequenza200” a Palermo coinvolge oltre 500 ragazzi tra i 7 e i 16 anni, 500 famiglie, 200 donne e 200 insegnanti. I ragazzi a cui ci rivolgiamo spesso appartengono a famiglie molto numerose, a rischio di esclusione sociale, con basso reddito, dove spesso l’età delle loro madri è tra i 25-35 anni, con una storia di analfabetismo ben marcata.
“Quello che facciamo con questi ragazzi, attraverso un’équipe di educatori e psicologi, è prima di tutto accoglierli. Farli sentire adeguati coinvolgendoli in attività di gioco e formazione che possano fargli scoprire un modo nuovo di considerare gli adulti, prima e la scuola poi.
Intervita coinvolge nel proprio intervento le famiglie, le mamme in particolare, spesso l’anello più fragile, e tutto il quartiere-comunità che circonda il ragazzo. Solo in questo modo l’intervento può risultare davvero efficace” conclude Chiesara.
Greta Nicolini

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