Da domani a Castroforte finalmente si inaugura il sistema di nolo delle bici a pedalata assistita. Ad annunciarlo, dopo una serie di intoppi burocratici e non, è il giovane assessore Coriolano. “Adesso – egli afferma – avremo modo di avvicinarci alla mobilità dolce, di descrivere un altro pezzo della strada che in slow motion ci porta verso la sostenibilità del trasporto urbano”. A gestire il sistema, finanziato da una cordata di Enti, l’Università degli acrocori Centrali, l’Opera Universitaria, la Provincia di Castroforte e il Comune, oltre che per un buon 50% dal Ministero dell’Ambiente, sarà una cooperativa sociale composta da giovani con diverse specializzazioni e soggetti svantaggiati di varia natura. La cooperativa “sogno di una notte in bicicletta”, ha fatto suo il percorso previsto dagli uffici del Comune e da domani consentirà a chiunque volesse di prendere le bici nuove fiammanti per recarsi in ufficio, fare la spesa, passeggiare. La prima mezz’ora di uso sarà gratuita e i costi del nolo, soprattutto per lunghi periodi saranno veramente irrisori. Gli utenti potranno lasciare le bici in una delle cinque postazioni sempre video sorvegliate e seguite da un sistema di software di altissima precisione.
Le bici, dotate di un motore che si attiva in ragione della pedalata, possono raggiungere la velocità di 25/30 km/h, potranno essere guidate senza casco né patente essendo cicli e non motocicli, saranno comunque date in nolo solo dietro presentazione di documenti di identità e, per i minori sopra i 14 anni, in presenza di un genitore o di un tutore.
E sì, questo è l’articolo che avremmo scritto se fossimo stati a Castroforte, quella cittadina così ben descritta da Michele Ansalone, invece… siamo ad Enna!
La gara per l’affidamento del sistema di bike sharing è andata deserta… la voce gira, si stabilizza, diviene ufficiale… Ancora un fermo nella lunghissima vicenda del sistema di noleggio delle bici a pedalata assistita ad Enna.
A parte la sberla, che apparentemente data all’amministrazione che bandisce la gara, è data, sonoramente alla comunità che viene privata di un servizio già costato, ci si deve chiedere quali sono stati i motivi del mancato interesse da parte delle ditte che avrebbero potuto partecipare.
Se si dovesse pensare che la gara fosse stata limitata all’ambito ennese, allora si potrebbe dire che è il sistema imprenditoriale ennese che, attanagliato dalla crisi, non riesce più ad esprimere potenzialità tali da gestire una così semplice struttura. A questa lettura viene però un dubbio, ad Enna il sistema dei trasporti pubblici è affidato alla SAIS, una società di lunghissima storia, una delle prime in Italia sia per dimensione (oggi forse un po meno) che per capacità di attraversare i cambiamenti dei mercati. Ed allora la domanda viene affinata e diventa: “come mai la SAIS non ha partecipato”?
Ma la gara era aperta, ovviamente a tutte le ditte italiane, è stata, ovviamente pubblicizzata secondo le norme, ed allora come mai è andata deserta?
Bisogna chiedersi se prima di redigere i documenti di gara qualcuno si sia preso la briga di simulare costi e benefici per vedere se un’impresa avesse potuto individuare il punto di equilibrio rispettando le richieste dell’amministrazione. La gara si fa così, in genere. Ora, io non ho letto questo bando, ma non posso non legare questo insuccesso all’altro, doppio, del GAL con il Visitor Center, dove, alla necessità di una semplice gestione, snella senza possibilità di grandi ricavi ma legata alle buone potenzialità di un luogo come Pergusa, alla, già più volte reiterata disponibilità di un’associazione come Legambiente, socia del GAL, che lo Sato, la UE e la Regione Sicilia riconoscono come soggetto atto a gestire Riserve Naturali, Parchi, aree attrezzate, oasi, centri di educazione ambientale e ogni sorta di simili strutture, il nuovo CDA della società consortile, bontà sua, ha preferito pubblicare una gara che pareva essere fatta per la gestione dello stabilimento FIAT di Termini Imerese. Risultato? il deserto, il deserto due volte. Così il Visitor è rimasto chiuso, settembre è sopraggiunto, la gente non ha goduto della piccola ma comoda area.
E vince la peggior Enna, quella del sonno, della apparentemente smaliziata gente che vede tutto quello che è parte di un futuro di sostenibilità come lo stupido, incantato sogno di quattro tizi allampanati.
Enna continua a vivere come se fosse cosa a sé, fuori dal mondo, distaccato villaggio arroccato sul monte, Enna non sa che intraprendere politiche di mobilità dolce significa anche aver più credibilità in Europa, Enna non vuole rendersi conto che è oramai finita l’epoca delle grandi kermesse motoristiche, che anche il suo più grande evento automobilistico a stento passerà nella parte finale ed addormentata della Domenica Sportiva tutta infarcita delle roboanti notizie del Calcio imperante.
Sicuramente l’Amministrazione provvederà a bandire nuovamente la gara, apportando le nuove modifiche, rendendo più appetibile la gestione del servizio, l’Assessore Floresta dichiara che al progetto tiene e tiene molto. Io, se fossi al posto del Sindaco, cercherei la collaborazione del terzo settore, scardinando questo chiaro assedio politico che lo sta tenendo all’angolo, prenderei subito quelle bici, le metterei subito in giro, a costo di esser tutta la giunta a farne uso sempre e comunque, a costo di chiamare dei “testimonial” all’uso. Non può andare così, non si può continuare a rifiutare il futuro. Sindaco, pedala!
Scusate se desideriamo ricordare quanto pubblicato il primo aprile:
Enna “bike sharing” primo incidente, vittima un Assessore comunale
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