G8 di Genova: “La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale” (Amnesty International).
Dopo la sentenza di Strasburgo, Renzi plaude a De Gennaro e Orfini si scandalizza per fatti noti a tutti, accaduti 14 anni fa. Questa l’Italia.
A Genova nel 2001 ci fu una sospensione dello stato di diritto in piena democrazia e sotto lo sguardo attento dei leader mondiali. A Genova nella notte cilena del 21 luglio quello che con troppa enfasi chiamiamo Stato, picchiò anzi torturò, cittadini inermi, colpevoli solo di aver manifestato. Da allora il concetto di piazza e per tutti chiaro: la piazza è di chi comanda i capelloni nostalgici protestino pure, ma a casa loro con tweet e post. Le primavere non sono cosa nostra, gli incivili protestano per le vie delle città, noi agiamo virtualmente e in strada ci lasciamo i cani da guardia del potere, che con vessazioni e manganelli ribadiscono ogni dì chi comanda e chi invece non conta niente. Naturalmente i colpevoli sono stati tutti assolti, per non aver commesso il fatto. Il fatto è il reato di tortura che giace in attesa di essere ratificato dal 2012. E mentre si discuteva dell’accaduto al Palazzo di Giustizia di Milano un uomo sparava e ammazzava. Alfano, impegnato a discutere di sicurezza, ha chiarito subito che grazie alle forze dell’ordine la strage è stata evitata e pazienza per i tre morti. Stiano tutti sereni che se ci sarà di bisogno le forze dell’ordine torneranno a farsi vettore di violenza, picchiando e abusando del potere, come i delinquenti comuni che dicono di voler combattere. Ne sanno qualcosa Cucchi, Aldovrandi, Uva; Mogherini e tanti, tanti altri ancora. Parola di Stato.
P.S.
La news di oggi sta nell’ossimoro Stato uguale Giustizia.
Gabriella Grasso
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