sabato , Dicembre 21 2024

I nuovi liberi Consorzi comunali hanno vita corta

I nuovi liberi Consorzi comunali hanno vita corta
di Massimo Greco

Liberi ConsorziGli organi di governo delle ex Province regionali non solo non saranno più eletti direttamente a suffragio universale, ma non saranno eletti neanche con le ipotizzate elezioni di 2° grado. Con l’approvazione del disegno di legge costituzionale al Senato lo scenario che si apre sul fronte delle ricadute istituzionali ci porta a questa triste considerazione. L’espunzione dalla Costituzione dell’ente intermedio Provincia comporterà inevitabilmente un adeguamento anche da parte di quelle Regioni a Statuto speciale che, i forza di un anacronistico Statuto speciale, rivendicano competenze esclusive in materia di ordinamento delle rispettive Autonomie locali. Se già con la legge statale Delrio, considerata anche dalla Corte Costituzionale legge di grande riforma socio-economica, gli enti intermedi sono stati svuotati di funzioni amministrative con la messa di mobilità del personale fisiologicamente in eccedenza, a maggior ragione la prospettiva della soppressione dell’ente intermedio programmata e calendarizzata dal citato disegno di legge costituzionale imporrà alla Regione Sicilia un adeguamento ordinamentale e finanziario.

Riteniamo, pertanto, che la data prevista dal Governo regionale per l’elezione degli organi di governo dei sei liberi Consorzi comunale e delle tre Città metropolitane (29 novembre 2015) subirà un rinvio a data da destinarsi. E non certo per i motivi oggetto d’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri e facilmente rimovibili come il voto ponderato, la mancata coincidenza del Sindaco metropolitano con quello del Comune capoluogo di provincia ecc…. La questione, come abbiamo più volte cercato di spiegare, anche tra addetti ai lavori, è ben più complessa e concerne la permanenza di un ente intermedio che, ancorchè ancora per poco tempo previsto in Costituzione, non può configurarsi come un super ente territoriale di governo camuffato dalla denominazione di libero Consorzio comunale.

I nostri illuminati inquilini di Palazzo dei Normanni non si rendono conto di fare un danno non solo al sistema istituzionale siciliano ma anche ai sei mila dipendenti delle ex Province per i quali, il mancato adeguamento ai principi della legge Delrio, comporterà un ritardo non più recuperabile ai fini del processo di mobilità del personale eccedentario. Infatti, mentre la Regione Sicilia continua a “babbiari”, per i dipendenti in mobilità delle Province del resto d’Italia si è aperta una corsia preferenziale per la copertura di posti nella P.A. propedeutica ad ogni forma di concorso pubblico. Appare fin troppo evidente che allorquando la Sicilia sarà messa con le spalle a muro per adeguarsi al nuovo sistema, (ri)ripartendo le funzioni amministrative delle ex Provincie regionali tra la Regione e i Comuni, il personale dipendente, anche in questo caso fisiologicamente eccedentario, troverà ben pochi posti nella P.A. nei quali essere ricollocato entro i previsti due anni dalla dichiarazione di eccedenza.

Si prepari quindi il Governatore Crocetta a nominare nuovi e più longevi Commissari Straordinari con l’avvertenza di non subordinarli più alla improbabile data di elezione degli organi di governo dei nuovi enti intermedi, ma a quella, più verosimile, di espunzione dei medesimi enti intermedi dalla Costituzione.

“SS” è la sigla che contraddistingue l’ignorante: Simplissità (la riduzione del complesso a semplice) e Supponenza.
(Fabrizio Caramagna)

Check Also

ASP Enna: inaugurazione della nuova UTIN all’Ospedale Umberto I

La Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, assieme all’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale …