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La lupa di Roma

La lupa di Roma
lupa di roma
Meloni: per ripicca agli uomini che glielo avevano sconsigliato lei punta i piedi e si candida. Ah il coraggio di queste politichesse!

Pancia in su e occhioni sgranati la Meloni annuncia da zona Pantheon a Roma la sua contrastata candidatura a sindaco della città eterna come simbolo di rinascita, visti i parallelismi che può permettersi nello stato in cui è, incinta e presto mamma, avrà la stessa tempra della lupa capitolina?

Le era stato fortemente sconsigliato da Bertolaso e papi Berlusconi, sempre per la condizione di puerpera in cui si trova, ma dopo appena 24 ore di riflessione ha deciso per la candidatura. Certo, coraggiosa è coraggiosa la Giorgia, come ella stessa si definisce mettendo le mani avanti al primissimo comizio al Pantheon, chiedendo comprensione anticipatamente agli elettori (ma soprattutto alle elettrici) se farà qualche apparizione in meno visto il suo stato.

Adesso io mi chiedo, ma glielo ha prescritto il ginecologo questo sforzo politico, come training pre-parto? Perché tutta questa urgenza non mi pare ci sia, nel senso che poteva aspettare di mandare il pargolo all’asilo per confermare le sue velleità ascensionali. Dico, le madri che lavorano sono da premiare, quelle incinte e capaci di sbattersi fino al settimo mese e oltre al lavoro ancora di più, ma lei? Lei cosa si aspetta da noi donne che le facciamo un applauso?

Abbiamo fortunatamente raggiunto traguardi dai quali non indietreggeremo più, ma la necessità allo strafare non la capisco. Almeno, non capisco come Giorgia Meloni si voglia rappresentare in questa doppia veste di Sindaco/mamma, ho piuttosto l’impressione che stia semplicemente portando un messaggio errato con questa scelta. Ovvero, far credere che tutto sia possibile per una femmina, come la lupa.

Non credo sia mossa dalla passione politica ma piuttosto da smanie di protagonismo mascherate da nazionalismo. Perché nei primissimi momenti di una donna neomamma ci sono degli step indelegabili a chiunque, anzi una scelta di questo tipo mi fa semplicemente pensare ad una volontà di onnipresenza ma dal doppio risultato inefficiente per ovvie ragioni.

Roma è una città che avrà bisogno di un sindaco che la rimetta in sesto allineandola alla forma che il suo nome stesso porta, la città eterna ha bisogno di una continuità di lavoro che diviene oberosissimo per una appena uscita da una clinica. E parlo da donna e madre lavoratrice che si rende conto delle opportunità che abbiamo vestendo il nostro ruolo, ma anche della capacità di scelta e utilizzo di queste opportunità, insomma ci sono momenti e momenti, e la Meloni a mio avviso il momento lo ha sgarrato; augurandole un in bocca al lup(o/a) sottolineo che a volte un passo in meno prima dia lo slancio necessario per farne uno migliore dopo.

Dina La Greca

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