sabato , Dicembre 21 2024

Nel nome del Padre

che-cos-e-la-festa-del-papaL’urgenza di scrivere di padri, più che di papà. In cosa distinguere l’uno dall’altro è forse riconducibile al modo in cui quest’uomo si staglia nella nostra esistenza. Ricondotto forse a quando da piccini ci portava i dolcetti a fine giornata, esausto dal lavoro, è inevitabile chiamarlo papà tutta la vita dentro di sé, avendo fatto davvero il mestiere di padre nel modo migliore che poteva…

Che immagine rassicurante sia questo S.Giuseppe moderno è oggi ancora più difficile da comprendere se il suo ruolo viene tenuto quasi come la carta magica da giocare all’occorrenza. Perché se la madre è semplicemente la madre, buona o meno, adeguata o no, lui invece è chiamato in causa quasi come salvatore in extremis di famiglie al tracollo o come moneta di sostentamento per amori decaduti.

C’è chi ne propone perfino due di padri (forse sarebbero un padre e un papà) uno con il compito della guida solida e rassicurante, l’altro la dolcezza dei dolcetti della sera. Forse perché oggi ci servono guide raddoppiate in un mondo senza punti di riferimento chiari; o cavalieri a difenderci dalle infinite cattiverie della vita.

Come ha fatto papà Foffo, cavaliere senza dubbi né paure, che ha difeso, e continua a farlo, a suo modo un figlio spregevole con argomentazioni che rasentano la follia, la stessa follia che ha portato il figlio ad ammazzare un suo coetaneo crudelmente in mezzo ad un festino a base di coca, alcol e pratiche sessuali violente. Un figlio che dice che avrebbe voluto ammazzare suo padre, e di contro la difesa estenuante del genitore che tenta di salvare le apparenze di uno dei rapporti più difficili da gestire in tutte le epoche.

E’ quasi una figura mitologica questo uomo che si trova a essere perno di un’altra vita suo malgrado, senza istruzioni ed ormoni a prepararlo; inadeguato fin dai primi vagiti e poi, a poco a poco, sempre più consapevole o totalmente assente, ma comunque perno.

Amorevole, soccorrevole, prestato, biologico, gay, farlocco, infantile, sfuggente, che sia uno di questi o una combinazione di essi è certamente la sagoma su cui ci prospettiamo per affrontare i nostri demoni, è innegabile che il peso che riesce a dare alla nostra esistenza è la cifra che usiamo nel rapporto con gli altri, è un noi che tenta di farcela malgrado la sua contrastata natura.


Dina La Greca

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