sabato , Dicembre 21 2024

PIERROT

pierrotPIERROT
a Leon Valade
Non è più il sognatore lunare della vecchia aria
che rideva agli antenati degli stipiti;
la sua allegria si è spenta (ahimè!) come la sua candela
e il suo spettro, sottile e chiaro, oggi ci ossessiona.
Ed ecco, tra lo spavento di un lungo balenio,
la sua pallida blusa, nel freddo vento che l’investe,
ha l’aria di un sudario, e dalla bocca spalancata
sembra che egli urli sotto i morsi del verme.
Con lo strepito d’un volo di notturni uccelli che passa,
le sue maniche bianche fanno vagamente per lo spazio
segni pazzi ai quali nessuno poi risponde.
I suoi occhi sono grandi buchi da dove sguscia fosforo
e la farina rende ancor più spaventosa
la sua faccia esangue dal naso aguzzo di morente.
Paul Verlain

rubrica a cura di Dina La Greca

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