Enna. E’ sul personale che si gioca la partita del futuro sistema dei rifiuti
di Massimo Greco
Nell’inceppato sistema di gestione dei rifiuti in provincia di Enna, in cui si è sempre pronti a dire tutto e il contrario di tutto pur di non farlo funzionare, si assiste anche ad un – non tanto sottile – scontro tra la liquidanda società d’ambito “EnnaEuno” e la nuova società di regolamentazione dei rifiuti – SRR – che dovrà subentrare nella gestione integrata del servizio. L’occasione è quella dell’individuazione delle risorse umane che possiedono i requisiti previsti e richiesti dalla normativa regionale per avere assicurata la salvaguardia dei rispettivi livelli occupazionali. Alla prima e provvisoria stesura di un elenco di dipendenti curata nei giorni scorsi dal C.d.A della SRR, in cui si è tentata una disperata interpretazione della normativa vigente pur di “far quadrare il cerchio”, ha risposto con perentorietà chi formalmente detiene il “cerchio”: il liquidatore della società “EnnaEuno”. Quest’ultimo, dopo avere premesso che i dipendenti assunti dalla società “EnnaEuno” dal 2004 al 2007 sono i soli a possedere i requisiti richiesti per transitare nella nuova SRR, evidenzia la legittimità di tutte le assunzioni fatte dalla partecipata e liquindanda Società “SiciliaAmbiente” trattandosi di soggetto privato che, come tale, non risultava assoggettato ai vincoli assunzionali previsti solo per le società a totale partecipazione pubblica affidatarie di un servizio pubblico locale. Ipotesi – dell’in housing – che non ricorre per il caso di specie alla luce di quanto statuito dal CGA con la famosa sentenza n. 48/2009.
In sostanza, il liquidatore di “EnnaEuno” dà un colpo al già citato “cerchio” e uno alla “botte”, suggerendo alla SRR di pensare a soluzioni alternative per assicurare i livelli occupazionali dei dipendenti di “SiciliaAmbiente” il cui transito nella società d’ambito è stato dichiarato illegittimo dal Tribunale di Enna.
Ora, senza invidiare affatto il Sindaco di Troina a cui è rimasto il cerino dell’esecuzione della sentenza del Tribunale di Enna nel contesto di un’azione di responsabilità sociale promossa dal suo predecessore a tutela delle esigenze di stabilità finanziaria del Comune socio, la questione è seria e grottesca nello stesso tempo.
E’ seria perché in discussione non c’è solo l’esigenza di far partire col “piede giusto” la nuova società di regolamentazione di rifiuti – SRR – ma anche quella di assicurare i livelli occupazionali di tanti operatori che, a prescindere dalle modalità del loro reclutamento, stanno da oltre dieci anni assicurando un complesso, ancorchè insoddisfacente, servizio di raccolta dei rifiuti in tutta la provincia. E’ grottesco perché, a pensarci bene, lo scontro tra le due società – “EnnaEuno” e nuova SRR – altro non è che uno scontro tra i medesimi Sindaci del medesimo ambito territoriale ottimale. Infatti i Sindaci soci che compongono la liquidanda società “EnnaEuno” sono i medesimi che compongono la neo costituita SRR. E questo secondo aspetto finisce per irrobustire la tesi di coloro che, come noi, individuano da tempo la mancanza di cultura associata di governo quale concausa del fallimento del sistema dei rifiuti in Sicilia.