mercoledì , Ottobre 30 2024

Parola di Presidente

Ieri il mondo pareva impazzito, prove di guerra, attentati, condanne di Strasburgo all’Italia e femminicidi: questi ultimi pane quotidiano per gli italioti.
Trump si commuove e bombarda, ammazzando i bimbi risparmiati dal gas di Assad; Putin si indispone pur essendo stato “telefonato”; Gentiloni sostiene l’America pur non essendo stato “telefonato” e Salvini coi grillini fa la ola a Putin.
Riassumendo: Assad da bastione dell’occidente contro il Califfato diventa tiranno e i buoni gridano vendetta, sui social. Sui social girano infatti gruppi di bambini seminudi, ammassati gli uni sugli altri, con le braccia rigide, gli occhi ancora spalancati e il terrore nello sguardo. Le foto mostrano file di cadaveri a terra ma anche gli ospedali con i bimbi terrorizzati, spaesati, alcuni in fin di vita, il volto coperto dalle maschere di ossigeno. E poi un padre, disperato, con gli occhi segnati dal pianto, che tiene in braccio il corpo rigido della sua bambina. L’ennesimo raid aereo insomma. Sono sei anni cha Assad affama la sua gente, quella che poi ci ritroviamo spiaggiata a Lampedusa, quella che ci invade e ci indispone salvo ammansirci se ha le fattezze di Aylan, vi ricordate Aylan? Sei anni di totale indifferenza. Obama aveva tracciato una linea rossa promettendo bome in cambio di gas e Trump questo ha fatto, scoprendo conveniente una Siria che sembrava interessare solo la Clinton. Trump dunque a cena con la Cina (il 31/3/2017 dichiarata out perché America first) sgancia e ammazza, promettendo pure di peggio alla Corea del Nord. Su Facebook i bimbi catatonici di Assad sono stati sostituiti dalla bandiera siriana e le dietrologie di una follia globale intasano l’intasabile.
In Italia intanto si celebra l’ottavo anniversario del terremoto dell’Aquila con 309 rintocchi di campana e si riodono le risate dei costruttori. A Strasburgo si concedono 45mila euro a 6 vittime dello Stato italiano, inadempiente nel 2001 e inadempiente pure nel 2017 e in Sicilia si definisce la data delle regionali: il 5 di novembre si voterà per il nuovo presidente della Regione. Il 6 di novembre cambierà tutto, la mafia diverrà un remoto ricordo buono per le ricorrenze e le magliette, il sole scalderà senza scottare e minchia diverrà un brand riconosciuto celebrato pure dalla Crusca. Parola di presidente, quello che verrà.

Gabriella Grasso

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