venerdì , Marzo 14 2025

Enna. Mutilata la riforma siciliana del servizio idrico ma nessun effetto sul contenzioso “AcquaEnna”- Sindaci-utenti

Enna. Mutilata la riforma siciliana del servizio idrico ma nessun effetto sul contenzioso “AcquaEnna”-Sindaci-utenti

La sentenza emessa nei giorni scorsi dalla Corte Costituzionale continua a far discutere sui riflessi che si avranno su una normativa regionale sostanzialmente mutilata. La sentenza sembra scontentare tutti, i sostenitori post referendari dell’acqua pubblica,  i Comuni che pensavano di ritornare ad una gestione autonoma del servizio e i consumatori finali che speravano in una regionalizzazione della tariffa idrica ritenuta tra le più alte d’Italia.
Ne parliamo con Massimo Greco.

Cosa rimane in piedi delle riforma del sistema idrico in Sicilia dopo questa sentenza?

Rimane ben poco, visto che, com’era prevedibile, tutte le innovazioni pensate dal legislatore regionale contrastavano manifestamente con norme statali e comunitarie in materia. L’ARS ha sbagliato due volte, la prima allorquando ha inteso legiferare su materie dove non esercita alcuna potestà esclusiva e dopo nell’avere deciso di resistere in giudizio. Si sono così persi quasi due anni lasciando un settore vitale come quello idrico alla sbando.

Tra le censure della Corte vi è pure l’annullamento della gestione pubblicistica del servizio idrico…

La Corte è stata costretta ad annullare disposizioni che prescrivevano modalità di gestione in house del servizio non conformi all’attuale quadro normativo, ma tutti i modelli di affidamento – compreso l’in housing – rimangono in piedi perchè previsti dalla normativa comunitaria prima e statale dopo.

Quali sono i riflessi sulla gestione attuale del servizio in provincia di Enna?

Nessuno. Il servizio idrico risulta già affidato da tempo ad un gestore privato (“AcquaEnna”) e quindi, semmai, si può discutere se esistono le condizioni per una rescissione anticipata della convenzione per le note vicende del mancato pagamento dei canoni annuali di concessione.  Questione di cui dovrà occuparsi, prima o poi, la nuova Autorità d’ambito costituita dall’Assemblea dei Sindaci (ATI), la cui nuova funzione di governo non è stata intaccata dalla Corte Costituzionale.

A proposito di ATI, qual’è lo stato del contenzioso sulle famose “partite pregresse” pretese da “AcquaEnna”?

La legittimità delle “partite pregresse” è attualmente al vaglio del Tribunale di Enna in sede di appello delle sentenze dei Giudici di Pace. E’ previsto altresì al TAR di Catania per il prossimo 11 maggio un controllo di legittimità sull’avvenuta sospensione della relativa riscossione operata in sede di autotutela dall’ATI.

Previsioni?

Il TAR, verosimilmente, si pronuncerà sulla legittimità del procedimento amministrativo di sospensione della riscossione e non anche sul merito di tale pretesa. Pertanto, ritengo che la questione continuerà ad essere oggetto della giurisdizione ordinaria, l’unica capace di sindacare la liceità dei rapporti sottostanti i contratti sottoscritti dagli utenti.

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