Chi sono i giovani, chi sono i giovani d’oggi?

In questo mio intervento, non seguirò l’abituale linea di PAROLA, vi parlerò dei giovani.

Sono diversi i motivi che mi spingono a farlo: la mia giovane età, il mio impegno quotidiano come sacerdote, educatore, insegnate, la prossima celebrazione della festa di san Giovanni Bosco patrono dei giovani, l’anniversario dell’associazione giovanile ennese “progetto 360”, non per ultimo la prossima celebrazione del Sinodo sui giovani.

Chi sono i giovani, chi sono i giovani d’oggi?

A questa domanda potrei rispondere con un’ altra, chi siamo noi, chi è l’uomo d’oggi?

Quando si parla dei giovani sento spesso frasi precostituite o ancor peggio degli stereotipi televisivi.

I giovani siamo noi, tutti quanti noi. Essi, più delle altre generazioni, sono il nostro specchio.

Essi sono i primi frutti delle nostre scelte, dei nostri errori, delle nostre paure;

essi sono al contempo il risultato delle nostre conquiste, dei nostri traguardi, della nostra società.

La mia analisi parte da quanto diceva il padre e il maestro della gioventù:“Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi”. Così Giovanni Bosco esortava i formatori di circa due secoli fa.

Per capire chi sono i giovani devi amare ciò che essi amano: la vita, l’amore, le relazioni, la voglia di stare insieme, sognare, lottare, divertirsi.

Osservarli da dietro la cattedra o dall’alto della propria esperienza spesso è riduttivo. Devi entrare dentro la loro vita con amore e con cura, solo così scoprirai il tesoro nascosto e non penserai mai “GENERAZIONE BRUCIATA”.

Carissimi amici, non vi dirò chi sono i giovani, vi dico scopriamolo insieme!

Se vogliamo costruire un domani migliore, dobbiamo investire sulla formazione dei giovani, dobbiamo sacrificare tante nostre attività, spazi, tempi per offrire loro nuove strade.

Noi adulti abbiamo una grande opportunità…. Educare, amare, servire!

 

Don Giuseppe Rugolo