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I migliori calciatori siciliani di sempre

I migliori calciatori siciliani di sempre

Come ogni buon evento culturale che si rispetti, anche il calcio ha una serie di attori protagonisti di rilievo, in special modo in Italia, paese nel quale questo sport è la principale passione, come ben si evince dall’elevato numero di tifosi presenti sul territorio. Il Sud Italia, composto da una serie di regioni poco industrializzate dove la componente umana è più presente e la gente preferisce vivere più per strada che in casa, è senza dubbio la parte del paese nella quale si vive il calcio e gli sport in generale in modo molto passionale e viscerale, senza troppi impedimenti di sorta né limiti. Una partita di calcio di provincia nel Meridione assume per molti l’autentica ragione di vita della domenica, sia per chi scende in campo sia per chi ama solamente assistere all’incontro. In Sicilia questa regola non fa assolutamente eccezione: il calcio siciliano è uno dei più spettacolari a livello regionale in tutta Italia e tanti sono i giocatori di rilievo che sono venuti fuori dall’isola più a Sud dello Stivale. Andiamo a vedere quali.

Anastasi, il capostipite

Nel calcio l’obiettivo principale è quello di fare goal, come ben dice la parola che in inglese significa scopo finale; e di attaccanti di alto livello l’Italia ne ha avuti tanti, tantissimi. Il primo vero siciliano a farsi valere in tutto il territorio nazionale fu Pietro Anastasi, attaccante catanese classe 1948 che, dopo gli esordi nella Massiminiana, allora squadra della città sicula, emigrò al Nord, andando a giocare prima col Varese e poi alla Juventus. Come ben dice lo scrittore Alessandro Baricco: “Pietro Anastasi finì per essere il simbolo vivente di un’intera classe sociale: quella di chi lasciava a malincuore il Meridione per andare a guadagnarsi da vivere nelle fabbriche del Nord”. Questa descrizione spiega benissimo la tendenza che vedeva i migliori calciatori del Sud trasferirsi al Settentrione per trovare fortuna. Una tendenza che si rispecchia ancora oggi dai movimenti migratori dei giovani che cercano lavoro nel Nord Italia. Vice campione del mondo nel 1970 e soprattutto campione d’Europa nel 1968, Anastasi fece le fortune della Juventus a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, mettendo a segno 78 reti in maglia bianconera. La squadra torinese, oggi la principale candidata al titolo italiano di Serie A 2018 – 19, secondo i bookmaker specializzati che la vedono favorita con una quota di 2,05 il 31 luglio, con lui in campo vinse tre campionati italiani, mentre in Europa dominava l’Ajax di Cruyff che vestiva scarpe Puma. Tuttavia, Anastasi non sarebbe stato l’unico siciliano a trionfare alla Juventus.

Schillaci, l’eroe delle notti magiche

Nato a Palermo, Salvatore Schillaci, per gli amici Totò, fu senza dubbio il protagonista meno atteso del calcio italiano di inizio anni ’90. La Juventus lo prelevò nell’estate 1989 dal Messina, dove aveva militato per anni segnando molti goal, ma solamente in Serie B. La prima stagione in bianconero fu molto positiva per il siciliano, che segnò 15 goal e si guadagnò la convocazione al mondiale ’90 con la nazionale azzurra. Fu lì che Schillaci fece la storia: dopo esser partito in panchina, si prese subito il posto da titolare a suon di goal e fu l’assoluto protagonista del mondiale delle Notti Magiche, andando in goal per 6 volte e diventando così il capocannoniere della manifestazione. Il centravanti palermitano, che vestiva il numero 19, avrebbe trascinato l’Italia alla semifinale contro l’Argentina, nella quale segnò il goal del provvisorio 1 a 0 prima del pareggio di Caniggia. I rigori condannarono gli azzurri all’eliminazione, ma in molti rimase il ricordo delle grida di gioia del Totò nazionale, capace di far vivere un sogno a un intero paese che contava molto su quel mondiale giocato in casa.

Dopo quella manifestazione indimenticabile, tuttavia, Schillaci iniziò a perdere colpi e non riuscì più a ripetere le performance passate. Dopo due stagioni mediocri prima alla Juventus e poi all’Inter, Totò si decise ad accettare la milionaria offerta del Jubilo Iwata, compagine giapponese nella quale militò per quattro stagioni prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato.

Mascara, goal e fantasia

L’ultimo grande esponente del calcio siciliano in ordine cronologico è, senza dubbio, Giuseppe Mascara. Nato a Caltagirone nel 1979, il piccolo attaccante siculo ha girovagato molto in Italia prima di trovare la sua dimensione vicino casa, in quel di Catania. In rossoblù dal 2005 al 2011, Mascara sarebbe stato uno dei protagonisti della promozione in Serie A della società etnea e si sarebbe contraddistinto per una serie di reti incredibili tra le quali spicca il goal da centrocampo in un derby contro il Palermo, una partita di per sé importantissima. Convocato una volta in nazionale, Mascara è anche il miglior marcatore di sempre della storia del Catania ed è un’istituzione nella città etnea, dove ha anche allenato le giovanili nella stagione 2016-17.

Questi tre grandi calciatori sono la dimostrazione che in Sicilia il calcio non solo è passione, ma è anche un lavoro da portare avanti alacremente e con il massimo della dedizione. Perché anche da una provincia del lontano Sud si può arrivare fino alla finale dei mondiali.

 

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