sabato , Marzo 8 2025

Lino Banfi. La nuova squadra del governo Conte

Gigi Gigino Di Maio, tramite annuncio urbi et orbi (“ai sordi e agli orbi” per come in realtà ha detto il plenipotenziario Ministro), ha annunciato la nomina di Lino Banfi nella Commissione Italiana per l’Unesco. E non è una battuta… purtroppo. E vabbè, giustamente da un abbronzato ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico nato e cresciuto e pasciuto, ma non vaccinato (o forse sì, bisogna vedere come girava la Luna in quel periodo), in un partito di un comico, che cosa avremmo dovuto aspettarci? Un Laureato in Scienze Politiche? Un ingegnere Aerospaziale? Un Plurilaureato musone musone che al posto dell’Esorciccio preferisce la Corazzata Potemkin? Mai sia perché la laurea, come la corazzata e come la cultura sono una… meglio non continuare sennò mi becco i 92 minuti di applausi funebri per l’Italia e il grande patrimonio culturale che può vantare. La notizia è che anche il capitano mio capitano di Salvini se ne è accorto nonostante stesse pensando alla nuova divisa da indossare alla prossima uscita pubblica ed ha chiesto lumi anche sulle esimie figure di alto profilo diplomatico quali Jerry Calà, Umberto Smaila e Renato Pozzetto. In tutto questo, ovviamente, il premier Conte non è contento e sempre più medita di partecipare al prossimo Sanremo di Baglioni dove, tra tutti quei big emeriti sconosciuti, magari si trova a proprio agio. Eppure noi, come sempre, siamo sempre sulla cresta dell’onda della notizia e grazie ad un nostro informatore super privato amico del tenente Colombo e del Trota, siamo riusciti ad avere in anteprima una mossa del Governo che spiazzerà tutti: il rimpastone. Siamo infatti riusciti ad avere la lista dei ministri che a breve sostituiranno quelli presenti. Confermati ovviamente il da sempre disoccupato Di Maio come Ministro del Lavoro (e quindi permane il miracolo di San Gennaro di far Ministro del Lavoro chi non ha il Lavoro) e dello Sviluppo Economico e di Salvini al Ministero degli Interni. Accanto a questi due avremo tutte new entry, ma sicuramente col curriculum giusto per poter espletare al meglio il loro incarico. Ecco la lista (da notare anche la diversa nomenclatura per i Ministeri… son del cambiamento anche quelli!).
Ministro per l’ambiente e l’energia (con interesse nel campo nucleare): Homer Simpson;
Ministro degli Esteri: il Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana Enzo Moaveri Milanesi verrà sostituito dal Direttore naturale gran mascalzon. lup. man. pezz. di merd. dottor Barambani.
Ministro dell’Istruzione: non pervenuto (secondo alcune fonti il ministero sarà abolito);
Ministro per il Sud: Umberto Bossi;
Ministro dei Trasporti: l’inventore delle “Micro Machine”;
Ministro della Giustizia: Pollon combina guai;
Ministro della Difesa: si preannuncia un ministero a tre teste con Bonucci, Barzagli e Chiellini con in caso Zoff che potrebbe segnare di testa su calcio d’angolo;
Ministro dell’Agricoltura e della Pastorizia: Peter, quello di Heidi;
Ministro della Famiglia: il Barbapapà;
Ministro dell’Economia: il ragionier Filini;
Ministro per i rapporti (cordiali) con l’Europa: Mario Borghezio detto “El Burghèz”
Ministro della Salute: Frate Indovino;
Ministro dei Beni e delle attività culturali: Alvaro Vitali;
Ministro dello Sport: Oronzo Canà;
Ministero per l’integrazione (creeranno anche quello!): non sappiamo il nome preciso ma si fa riferimento ad una sua vicina parentela con Adolf Hitler. Il vice invece sarà Calimero.
Restano fuori dai giochi di palazzo il Gabibbo e il Grande Puffo che per i loro espliciti riferimenti rossi sono stati targati come incalliti comunisti. Ad affiancare Gigino Di Maio ci sarà, come figura di vice, Topo Gigio (che ad ogni congiuntivo sbagliato del primo il secondo lo riprenderà con un “ma cosa mi dici mai?”), mentre per quanto riguarda il Ministro Salvini, questi sarà affiancato da Giorgio Armani in modo che il nostro Capitano abbia sempre il vestito giusto al posto giusto!
Ora, come sempre, aldilà della satira e del sorriso (o meno) che può suscitare quanto sopra detto, sappiamo bene che tale sorriso, se c’è, avviene solo per non piangere. Caro Di Maio, per riprendere una citazione del prossimo vice, “ma cosa mi dici mai?”. Sulla figura di Lino Banfi quale morale ambasciatore dell’italianità, ovviamente, non c’è alcuna obiezione. Ma quando il morale diventa qualcosa di fattivo, comprendi bene che, non per sminuire Lino Banfi, non basta solo saper far ridere, ma servono competenze che sicuramente un comico che non ha effettuato una ben determinata strada con un determinato background non può possedere. Ed è giusto che sia anche così. Il mondo è bello perché siamo diversi ed ognuno riesce a sviluppare le proprie capacità in un ben determinato ambito. Non puoi pretendere che un avvocato, bravo e intelligente per quanto possa essere, operi in una sala operatoria o che un diplomatico faccia il mestiere di Lino Banfi. Perché, anche se riuscissero a farlo, non sarebbe il loro “mondo naturale” e tutto si potrebbe ridurre al pressapochismo ed alla sufficienza. Quindi, caro Gigi, ti prego, conta fino a 100 (e se non sai arrivare a quel numero conta fino a 10 magari facendo dei respiri profondi fra un numero e l’altro) prima di fare o dire qualcosa: magari forse riuscirai a fare non certo qualcosa di buono (non saresti riconoscibile) ma almeno… niente. E il niente è sempre meglio del male.

Alain Calò

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