È vergognosa la recente risoluzione votata dal Parlamento Europeo perché equipara uno tra i mali peggiori che ha conosciuto e conosce tutt’oggi l’umanità, ovvero il Comunismo, al Nazismo, male anche questo ma che, con i dovuti distinguo, non ha di certo vandalizzato e oppresso la Storia dell’umanità come il Comunismo. Perché sì, il Nazismo è il male che portò alla Seconda Guerra Mondiale (con un accordo fatto con i Comunisti della Russia di Stalin), è il male dell’Olocausto (con vittime 6 milioni di ebrei… anime che pesano similmente come le vittime, milioni anche queste, del Comunismo). Ma c’è una differenza sostanziale tra Nazismo e Comunismo che fa pendere la gravità più su quest’ultimo: il primo, dopo la Seconda Guerra Mondiale è, a parte qualche sparuto rimasuglio, scomparso e vive oggi solo in qualche minoranza (non tutto il fascismo che si dice oggi è fascismo). Il secondo ha distrutto la vita e la libertà di milioni di persone. Ha prodotto gravissime carestie. Ha mandato al tracollo diversi stati. E ancor oggi sopravvive. Un esempio molto, troppo e tragicamente lampante è la Corea del Nord. Il Comunismo è stato quello dei carri armati in Ungheria. È stato il male di Praga. È stato il muro di Berlino, la Cortina di Ferro, Mao Tze Tung, Pol Pot, Ho Chi Minh e potremmo continuare. Ma da un certo punto di vista, più che indignarci alla posizione Europea, forse dobbiamo un poco festeggiare, perché finalmente comincia a mutare l’atteggiamento verso il Comunismo, dopo un rifiuto, qualche anno fa, alla richiesta di Sei Paesi aldilà della Cortina di Ferro di rendere illegale il negazionismo dei crimini staliniani, un atto di giustizia verso i milioni di caduti per mano di questa Infamia la cui unica fortuna è stata di trovarsi tra i vincitori nella Guerra che ha mutato radicalmente la Nostra Storia.
Alain Calò
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