domenica , Dicembre 22 2024

E’ cominciata la Fase 2, ma poco è cambiato

A Leonforte.come in molti Comuni, il 4 maggio tanti giovani sono usciti di casa per ritrovare gli amici e rivedere i luoghi degli incontri perduti. Tanti adulti sono trasaliti per quella eccessiva libertà: senza controllo, senza misura, così come la libertà deve essere. Paura e desiderio di cominciare a vivere una normalità piena di nostalgia e incognite. Paura per un futuro incerto, per una sanità pubblica azzoppata e per l’ennesimo tonfo economico. I poveri sono aumentati e aumenteranno perché la ripresa stagnante nel Paese da noi è cronica da sempre; la middle class, il motore dello straordinario sviluppo economico e culturale di ogni società, è agonizzante. La pandemia ha segnato un degrado delle condizioni di vita dei suoi appartenenti. Si è ridotto il loro numero, e si è ridotta la possibilità di arrivare a posizioni apicali. La classe media è scesa di un gradino nella scala sociale e le prossime generazioni saranno destinate a ripercorrere questi passi o a scappare, lontano. E la socialità in un momento in cui siamo costretti ad azzerare ogni forma di socialità si riduce ad housing sociale. Post di pizza e pane fatto in casa, post che ricordano altri post e poi più nulla. A Leonforte le feste religiose con le processioni, la banda e la pizzetta rappresentavano un momento di convivialità, così come le messe domenicali e il mercato settimanale e la palestra o la corsa al campo e l’Università Popolare che ha perso la sua presidente senza poterla omaggiare e salutare, che ancora non ha metabolizzato la morte della professoressa Giovanna Maria, che ancora si domanda “è vero?”; e ora? E ora che la Fase 2 è cominciata, trascinandosi la diffidenza e il rancore per i Catoni da Facebook pronti ad additare gli untori, ora come faremo comunità? L’estate 2020 come sarà? Il Corso Umberto si riempirà di passeggiatori solitari mascherina muniti? I supermercati resteranno i soli luoghi di incontro? La festa della Madonna, con gli archi e le bancarelle, i fuochi d’artificio e i tavolinetti sui marciapiedi e le risate spensierate, torneranno? Come sarà l’estate? Un paese ci vuole, scriveva Pavese, e un paese è fatto di tanti momenti, che anche quando non ci sei restano ad aspettarti.

Gabriella Grasso

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