Non ci sarà un altro lockdown, disse Conte poi aggiunse, forse qualcuno, ma limitato alle zone rosse e ora che rossa è l’Italia intera, il lockdown sembra necessario. Richiudere tutto per non intasare gli ospedali, di nuovo impreparati, soprattutto quelli del Sud. E poi? Dopo un lungo e severo lockdown i risultati quali saranno? In attesa di un vaccino che, arriverà forse in primavera e certo non basterà per tutti, come non è bastato quello influenzale già rodato, cosa faremo? Alterneremo lockdown a aperture? O in procinto dell’estate il Governo riproporrà bonus vacanze per poi rimproverare gli italiani d’essere andati in vacanza? La scuola, in attesa di banchetti a rotelle, rivive i disagi della DaD, i trasporti sono inadeguati e insufficienti, ma si chiudono le palestre e le piscine adeguate alle norme anti Covid. I tracciamenti non hanno mai funzionato per complicazioni tecniche e con i numeri attuali non potrebbero comunque funzionare e i bambini a scuola non vogliono andare perché hanno paura. Molti piccoli studenti denunciano l’ angoscia con sintomi psicosomatici come vomito e improvvisi attacchi di pianto. I dispositivi di protezione individuale scarseggiano per medici di famiglia e pediatri e le diagnosi vengono fatte a distanza, da remoto. Questo è il Paese all’inizio della seconda, annunciata, ondata. I bollettini quotidiani aggiornano i numeri che crescono esponenzialmente, ma certo il problema sono le vignette negazioniste, la movida e anche il Papa pro gay che rischia il castigo del dio reazionario, adorato da anticristiani ipocriti e narcisisti.
Gabriella Grasso
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